Nove mesi di chiusura e riallestimento, la trasformazione spettacolare di spazi, esposizioni e degustazioni. L’imprenditore rilancia con entusiasmo
di FoodCulture
E adesso e all in, come nelle grandi mani di poker. Oscar Farinetti si gioca tutto nell’aprire Grand Tour Italia che debutta il 5 settembre, negli stessi spazi a Bologna dov’è nato e morto Fico, e dopo nove mesi di lavori in corso per rifare il look e dare nuova spinta all’iniziativa. L’imprenditore del cibo italiano lo aveva ammesso più volte: “Fico non mi è venuto bene”. Partito nel 2017 sull’onda dell’Expo di Milano, e preceduto dalla grande sensazione destata dalla creazione di Eataly, Fico non è mai andato bene, macinando debiti, e nonostante i grandi sforzi di comunicazione e promozione, non riuscendo a calamitare l’attenzione del grande pubblico, nemmeno nei momenti di maggiore afflusso turistico nel capoluogo Emiliano. Ora si riparte con sostanziali modifiche, e una grande scommessa.
“La Disneyland del cibo made in Italy”
Da giovedì 5 settembre apre le porte al pubblico Grand Tour Italia. Dai cui spazi sono stati eliminati gli animali vivi da sposizione, al posto dei quali è stato allestito un kartodromo, attorniato da 23 ristoranti, a rappresentare le regioni italiane, con tipicità enogastronomiche, spettacoli, incontri, iniziative di educazione alimentare e rappresentanza di marchi d’eccellenza della produzione italiana.
Vieni, visiti, non paghi ingresso né parcheggio
Per Oscar Farinetti questo è il “parco definitivo” del cibo in Italia, e nell’ottica di farlo subito apprezzare a quante più persone possibile, non si pagherà l’ingresso né il parcheggio. Grand Tour Italia fa parte di Eatalyworld con il Luna Farm, e comprende le mostre fotografiche dell’agenzia Magnum, i pannelli che svelano il patrimonio Unesco, gli spazi per la promozione turistica e la cucina stellata di chef Bettini. Ora è vietato sbagliare, perché la precedente avventura di Fico si era conclusa sotto il peso di 15 milioni di euro di debiti. Grand Tour Italia si regge tutto sullo sforzo economico di Farinetti. E si sa, chi assaggia, se trova del buono, poi torna sempre.
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