Era diventata un caso nazionale la vicena della 86ene ipovedente che si era trovata di fronte uno scontrino spropositato. Il sindaco: “Vicenda chiusa”
di FoodCulture
Lo scrive sulla sua pagina Facebook di sindaco di Buddusò, Massimo Satta: “Negli ultimi giorni il nome di Buddusò è comparso in maniera prepotente su tutti i media, locali e nazionali. La vicenda, a mio modo di vedere, è da ritenersi chiusa! Onore ai commercianti che, con un bel gesto, hanno voluto difendere la categoria, alla quale io ho fatto da tramite, ma ora è tempo di riprendere la nostra quotidianità all’insegna dei valori di onestà e laboriosità che ci hanno sempre contraddistinto”.
Un pessimo episodio, e la reazione del paese
Perché ha avuto sviluppi il caso, con risonanza nazionale, della turista milanese Graziella, 86enne ipovedente, che aveva acquistato da un venditore pecorino e salsiccia sardi e si era poi vista di fronte a uno scontrino di 1.155 euro. Con denuncia a seguire, intervento della Finanza, risposta del commerciante (poi risultato irregolare, con residenza a Buddusò) che il suo è un prodotto di nicchia e quindi costa tanto, e che la turista e il suo parente a suo dire erano tutt’altro che capaci di intendere. Ma la comunità sarda non c’è stata a farsi dipingere come un luogo di truffatori, e ha reagito.
La colletta per restituire i soldi
Di fronte alla notizia che 4 chili di formaggio pecorino e salumi sardi erano stati venduti ad oltre mille euro, i commercianti del piccolo centro sardo di sono autotassati per raccogliere la cifra spropositata pagata dalla 86enne e fargliela riavere indietro. Doppio finale felice, per questa vicenda imbarazzante: i soldi sono stati raccolti, ma quando l’anziana Graziella lo ha saputo, ha ringraziato ma ha poi chiesto al sindaco Satta di devolvere quella cifra in beneficienza, per aiutare persone bisognose magari proprio nel paese di Buddusò.
Cosa era successo in quella vendita a due passi dal mare: leggi qui
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