In una svolta significativa per la privacy digitale e lo sviluppo dell'intelligenza artificiale, X (ex Twitter) ha annunciato che rinuncerà permanentemente all'utilizzo dei post pubblici degli utenti dell'Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo per l'addestramento del suo chatbot AI, Grok. Questa decisione segna un importante punto di svolta nel dibattito sulla protezione dei dati personali nell'era dell'intelligenza artificiale.
La mossa di X arriva in seguito a una pressione significativa da parte della Commissione per la Protezione dei Dati irlandese (DPC), che aveva avviato un procedimento presso l'Alta Corte contro l'azienda il mese scorso. Inizialmente, X aveva sospeso temporaneamente questa pratica, ma ora ha deciso di rendere questo impegno permanente, portando la DPC a ritirare la sua azione legale.
La DPC aveva espresso preoccupazioni sul fatto che X potesse aver violato le norme sulla protezione dei dati e i diritti degli utenti. Il nodo della questione ruotava attorno al consenso: mentre X offriva agli utenti l'opzione di rinunciare all'utilizzo dei loro post pubblici per l'addestramento di Grok, questa impostazione era attiva di default per gli account pubblici. Tuttavia, il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) dell'UE richiede generalmente un consenso esplicito degli utenti prima di elaborare i loro dati.
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