di Ansa
(ANSA) – LOS ANGELES, 06 SET – Il musicista brasiliano Sérgio
Mendes, che ha fatto conoscere e amare la bossa nova al pubblico
internazionale negli anni ’60 con la band Brasil ’66, è morto
nella sua casa di Los Angeles per problemi legati al Covid.
Aveva 83 anni.
La famiglia ha fatto sapere attraverso un comunicato che la
salute del compositore e arrangiatore aveva subito un notevole
peggioramento a causa dei sintomi prolungati del coronavirus.
“Se ne è andato in pace. Al suo fianco c’erano la moglie e
partner musicale per 54 anni, Gracinha Leporace Mendes, e i loro
figli”, è scritto nella nota.
Mendes lascia un’eredità musicale di 35 album con cui ha
esplorato i suoni della bossa nova, del folk e del jazz,
trovando il suo mercato più propizio negli Stati Uniti. Ha vinto
tre Grammy Awards ed è stato nominato per un Oscar. Si era
esibito dal vivo l’ultima volta nel novembre 2023 con concerti a
Parigi, Londra e Barcellona.
Nato a Niterói, Río de Janeiro, l’11 febbraio 1941, Mendes ha
studiato pianoforte classico da bambino. Suo padre era un medico
e voleva che il figlio seguisse la stessa carriera, ma dovette
ricredersi davanti al talento e alla passione del giovane per il
jazz. “Quando mi mi ha visto in concerto con la mia band e si è
accorto che non ero male, si è rilassato e mi ha lasciato andare
per la mia strada”, ha ricordato Mendes in un’intervista del
2005.
Nel 1964, il musicista si trasferì a Los Angeles, firmò con
la prestigiosa Capitol Records e formò la band Brasil ’65. Dopo
aver pubblicato due album di scarso successo commerciale, il
gruppo reclutò due cantanti americane, Lani Hall e Bibi Vogel,
per cantare in inglese e si ribattezzarono Brasil ’66. Il
singolo Mas que nada, prodotto da Herb Alpert, consacrò la band
a immediato successo mondiale. (ANSA).
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di Ansa
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