Ovunque si guardi, c'è qualche nuovo strumento di intelligenza artificiale che promette di rendere la vita più facile: dagli assistenti AI che pianificano gli impegni a quelli che scrivono e-mail per conto nostro. Tuttavia, per quanto si possa essere favorevoli alla tecnologia, e lo siamo, ci sono alcune cose che sarebbe meglio non delegare all'AI. In alcuni ambiti, infatti, è fondamentale l'elemento umano, fatto di intuizione, empatia ed esperienze di vita, che l'intelligenza artificiale, persino la più evoluta, non può replicare appieno.
Cosa non può fare l'intelligenza artificiale: 7 casi su cui riflettere
L'intelligenza artificiale sta diventando capace di svolgere un numero crescente di attività che un tempo erano appannaggio esclusivo degli esseri umani. Oltre a scrivere e-mail e organizzare riunioni in autonomia, i sistemi di AI stanno dimostrando abilità impressionanti in ambiti via via più complessi e strategici.
Per esempio, gli assistenti AI riescono ormai a interagire nelle conversazioni con naturalezza (vedi la modalità vocale avanzata di ChatGPT o di Gemini Live), comprendendo domande complesse e fornendo risposte articolate e sensate. Inoltre, nel campo medico, l'intelligenza artificiale sta supportando i professionisti nella diagnostica, nell'analisi di dati e immagini cliniche e perfino nella pianificazione di trattamenti personalizzati. Anche l'industria si sta avvalendo dell'automazione resa possibile dall'AI, con robot e macchinari che ottimizzano i processi autonomamente.
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