Una delle più promettenti aziende nel campo dell'innovazione aerospaziale ha chiuso i battenti. Reaction Engines, pioniera della tecnologia dei motori ipersonici dal 1989, è entrata in amministrazione controllata, mettendo a rischio il programma di armamenti ipersonici britannico e numerosi altri progetti innovativi.
L'azienda, fondata 35 anni fa da Alan Bond – ingegnere capo del Progetto Daedalus della British Interplanetary Society – e presieduta dall'ex ministro della difesa Philip Dunne, si era concentrata sullo sviluppo di sistemi di propulsione spaziale avanzati. Il suo progetto di punta era lo spazioplano Skylon, ma la sua tecnologia chiave trovava applicazione in numerosi altri settori, dai test per l'aeronautica militare statunitense fino alla Formula 1.
Il cuore dell'innovazione di Reaction Engines era il SABRE (Synergetic Air Breathing Rocket Engine), un sistema di raffreddamento rigenerativo che utilizzava idrogeno liquido per proteggere i motori a reazione ipersonici. Questa tecnologia aveva attirato investitori del calibro di BAE Systems, che nel 2015 aveva acquisito il 20% delle azioni, Boeing e Rolls-Royce.
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