Una novantenne ha perso la vita dopo aver acquistato una zuppa di carciofi e averne mangiato qualche cucchiaio. Cos’è il botulismo e come difendersi
di Tiscali FoodCulture
Cibo già pronto, da comprare, mettere nel carrello e scaldare magari al microonde a casa per propria comodità. Ma un gesto normale e frequente è costato la vita a una donna di 90anni di Roma che ha acquistato una zuppa già pronta e quando l’ha mangiata è morta. Ricoverata in gravi condizioni sua figlia, che è stata salvata in extremis. Proseguono le indagini sull’accaduto e si attende di conoscere i dettagli del nome e del produttore di quella zuppa.
La minestra di carciofo al botulino
A uccidere l’anziana è stato il batterio del botulino che ne ha fermato velocemente il respiro. I fatti risalgono a fine settembre, i Carabinieri si sono messi in movimento per capire quale sia la filiera da cui è provenuto il prodotto intossicato, che nel mentre era già stato tolto dagli scaffali dei supermercati per il sopraggiungere della data di scadenza. Sarà importante risalire al singolo lotto di produzione, e poi capire se il botulino era già presente nella zuppa mal prodotta o conservata, oppure se sia stata la donna a conservarla male prima di mangiarla. Lo staff di Neurologia dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma ha raccontato come è riuscito a salvare la figlia della donna morta, arrivata in gravissime condizioni e che si stava spegnendo di fronte ai loro occhi. Paralizzata e ansimante, ma in grado di fornire un segnale che fosse in corso l’intossicazione di botulino, sprigionatasi nel corpo dopo appena qualche cucchiaio di zuppa. Così è stato possibile somministrarle il siero contro il batterio killer, e salvare la 65enne.
Botulino, come colpisce e come si diffonde nei cibi
Il botulismo, cioè gli effetti dell’intossicazione da batterio del botulino (nome scientifico Clostridium botulinum) è dovuto a una neurotossina che porta a grave paralisi dei muscoli, debolezza, disturbi della parola, della respirazione e della deglutizione, fino alla morte. La tossina è presente in terreni e anche nell’acqua, e può liberare i suoi effetti di fronte a una cattiva igienizzazione dei siti e pure dei cibi prodotti e conservati, specie sott’olio. In particolare questi cibi creano un ambiente privo di ossigeno in cui il botulino si replica rapidamente. Da quali segnali si riconosce che un cibo è stato contaminato dal botulino? Bisogna prestare attenzione a gonfiori sospetti nelle confezioni, dovute ai gas del botulino, ai cambiamenti di odore una volta aperto il barattolo, a grumi e alla separazione fra la componente oleosa e il resto degli ingredienti di un prodotto alimentare, all’alterazione del contenuto del barattolo. Anche di fronte al minimo dubbio, quell’alimento va buttato via, lavandosi poi accuratamente le mani e igienizzando piatti e stoviglie entrati a contatto con il cibo “avvelenato”.
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