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Dimmi a che ora fai colazione e ti dirò quanto rischi il diabete

today4 Novembre 2024 6

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Salti la prima colazione? Ti limiti a un caffé veloce e poi parti verso le incombenze quotidiane? Hai molte più probabilità di sviluppare il diabete, a partire da quello di tipo 2. E le forme di digiuno prolungato rischiano di peggiorare le cose. La Società italiana di diabetologia (Sid) ha diffuso e commentato un recente studio alimentare spagnolo che mette gli orari e la corretta composizione dei pasti, a partire da quello di inizio giornata, al centro della prevenzione del diabete. C’è un primo orario da non superare: le 9 del mattino.

Evitare la resistenza all’insulina

Secondo i dati diffusi dalla Sid, fare colazione dopo le 9 del mattino aumenta il rischio di ammalarsi di diabete 2 mentre consumare un buon primo pasto di giornata lo riduce del 59%. Come mai? Perché in quelle ore il corpo “sa” di dover ripartire dopo il riposo, e si predispone ad assorbire in modo giusto l’insulina e a gestire gli altri ormoni prodotti dall’orgamismo umano. Ecco perché la regolazione dei livelli di glucosio nel sangue, entro le 8 del mattino, è nel momento migliore dell’intera giornata. Se si mangia più tardi, si “ingolfa” la digestione, portando all’aumento di zucchero nel sangue, con più alti tassi di glicemia e trigliceridi

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Saltare la colazione: la cosa peggiore

Se fare colazione dopo le 9 ci mette in zona “a rischio”, molto peggio è saltarla del tutto. Perché, come mette in evidenza la Sid, saltare il primo pasto di giornata fa “perdere la memoria” alle cellule beta che si trovano nel pancreas, facendo aumentare il livello di acidi grassi nel sangue che a loro volta fanno da ostacolo al corpo nella produzione di insulina. Si chiama crono-nutrizione, e mette al centro del primo presidio della nostra salute la scelta del cibo e degli orari in cui lo consumiamo. Se non mangiamo, e bene, entro le 8 e comunque mai più tardi delle 9, il nostro pancreas è come se andasse il tilt.

Un caffé “tirato via” prima di correre appresso agli impegni. Non è mai una buona scelta (Shutterstock)

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Resta inteso che il pranzo dovrà essere meno abbondante della colazione, e che la cena dovrà essere leggera e mai consumata troppo tardi. Il report della Sid mette anche in evidenza che i picchi glicemici post pasti, e in particolare dal dopo pranzo in poi, sono più alti nelle donne, quindi più esposte all’iperglicemia e al diabete. Quindi è importantissimo mangiare bene: no a zuccheri raffinati, grassi, junk food, eccesso di fritti e di carni rosse, sì a legumi, verdure meglio se di stagione, frutta in giusta porzione, per chi non è intollerante, il latte ce lo si può giocare di primo mattino, quando l’organismo è più tollerante ed affamato. Ottima la scelta di introdurre lo yogurt bianco intero e il kefir a colazione o negli spuntini, come la frutta secca. Questo favorisce il microbiota intestinale che è il primo alleato contro il diabete 1 e 2

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Scritto da: redazione

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