Benji & Fede erano all’apice del successo: cinque album al primo posto, 17 dischi di platino, un miliardo di streaming, le loro hit si sentivano ovunque. Poi, nel 2019, improvvisa come un temporale estivo, la rottura. Adesso però quei momenti sono alle spalle: i due si sono riappacificati e oltre che tra di loro hanno fatto pace con i loro demoni. Insieme hanno fatto uscire un nuovo album, Rewind, e il 16 ottobre in un Forum di Assago già sold out li rivedremo sul palco.
In un’intervista a Vanity Fair si raccontano, tra passato e presente. Un passato segnato da grandi amori – Benji per l’attrice americana Bella Thorne, Fede per Paola Di Benedetto – ma anche di depressione, dipendenze e tanta solitudine prima di risalire la china grazie alla terapia. Nel 2023, poi, è arrivato il messaggio di Benji a Fede: vorrebbe rivederlo. “Non me lo aspettavo”, rivela Fede. “E neanche mi interessava: avevo intrapreso un’altra strada e, per la mia incolumità, preferivo rimanere nella mia bolla”. Per questo ha risposto, ma è rimasto un po’ sulle sue.
Poi però ci ha ripensato: “Ho ascoltato il podcast in cui Benji raccontava i suoi anni dolorosi. Mi ha fatto tenerezza e mi ha anche risvegliato dei ricordi belli. Così ho messo via l’orgoglio e gli ho scritto per ringraziarlo. Lui ha rilanciato con un invito a cena. Ci siamo visti a Modena, la nostra città: eravamo gli stessi di cinque anni prima, ma più graffiati dalla vita. Lui si sarebbe sposato da lì a due giorni e io neanche conoscevo la sua compagna. Ho pensato: cavolo, mi sto perdendo tutto del mio amico, e non voglio”.
E neanche il mondo conosce Greta, la moglie di Benji, nonostante un passato in cui lui e la sua ex erano esposti h24 sui social. “Ci viene spontaneo così. In generale, posto molto meno: a 31 anni non ho più bisogno di validazione esterna, quindi le cose private le tengo volentieri per me. E poi penso che, crescendo, impari il valore del silenzio. Condivido meno rispetto a prima ma, quando lo faccio, è qualcosa in cui credo al 100 per cento”.
La vita di Benji è cambiata anche da quando gli è stata diagnosticata una forma di autismo ad alto funzionamento. “La diagnosi mi è servita moltissimo: mi ha permesso di essere un po’ più gentile con me stesso. Io di solito con gli errori degli altri sono comprensivo, nei miei confronti invece sono rigido, mi torturo e mi condanno. Sapere di avere una condizione particolare mi aiuta a perdonarmi. Sono in contatto costante con uno psichiatra che mi ha cucito addosso uno stile di vita salutare: mi dice quanto dormire, che cosa mangiare, come allenarmi. Le tentazioni ci sono sempre, a volte uno ci casca, a volte no. Però, in questa mia nuova fase, ho scoperto che più del godimento intenso e fugace, mi importa la serenità. Forse sarà meno eccitante, ma alla lunga mi fa vivere meglio”.
Anche Fede sa cosa significa attraversare periodi bui: “I miei disagi psicologici risalgono alle scuole medie”. Non veniva bullizzato, quanto “ero io il bullo di me stesso. Avevo l’ansia e non sapevo perché, così la somatizzavo: mi venivano dei forti mal di testa e altre forme di malessere fisico. Pensavo che, se avessi realizzato il mio sogno, questi disturbi si sarebbero attutiti. Invece si sono ingigantiti”.
Il momento più difficile “il 2018, quando eravamo stritolati tra finire il disco, girare le città per i firmacopie, esibirci nei concerti e, al mattino, registrare il daily di X-Factor. In più mi ero appena fidanzato, dovevo dare attenzioni anche alla mia compagna di allora, e non è che avessi molta esperienza nelle relazioni sentimentali. Il tutto, per me, era troppo: per quattro mesi non sono riuscito a dormire”. Ma solo nel 2020 ha chiesto aiuto: “Prima alternavo momenti di depressione e attimi in cui mi autoconvincevo che fosse tutto ok. Poi ho sentito la necessità di guardarmi dentro, di andare a fondo, di volermi bene. Credo che dovrebbero farlo tutti, senza vergogna: chiunque ha diritto a cercare il proprio equilibrio”.
Nonostante questo ancora litigano perché secondo Fede: “Per chi fa il nostro mestiere ci deve sempre essere la voglia di litigare. Se Benji e io smettessimo di discutere vorrebbe dire che saremmo diventati apatici”. Per cosa litigano? “Per tutto. Fede è capace di farmi la stessa domanda 800 volte. O di dirmi: ‘Perché ti sei vestito così? Per me dovresti vestirti cosà’. O ancora: ‘Non mangiare questa cosa, mangia quell’altra’”.
Inevitabilmente si torna sulla separazione: “Volevamo provare qualcosa di diverso. Se sei un artista devi correre il rischio, ogni tanto, di cambiare le carte in tavola, di intraprendere percorsi che nessuno si aspetta. Delle volte ci becchi, altre no”. Una scelta che però potrebbe aver bloccato la loro carriera da solisti. Ma Fede non se ne pente: “Ho avuto delle difficoltà, è indubbio. Però non rinnego quegli anni: ho imparato a mettermi a servizio delle canzoni, a scrivere meglio, ad affinare l’interpretazione. Qualità che oggi rendono il nostro duo molto più preparato a livello musicale”. Talmente preparati che non disdegnano l’idea di fare Sanremo: “Perché no, è sempre stato un mio sogno. Penso che adesso potremmo essere pronti. Il 2025 festeggiamo 10 anni di carriera, l’Ariston sarebbe un bel modo per celebrarli”.
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