Fra le varie proposte paventate dal prossimo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, figura anche quella di introdurre tariffe doganali altissime per tutti i prodotti importati dalla Cina (si parla di almeno il 60%), al fine di salvaguardare la produzione industriale interna. Considerando quanto sia profondamente radicato l’import di prodotti cinesi, nella economia USA e non solo, c’è motivo di dubitare che un tale proposito vada a compimento; tuttavia, si tratta di uno scenario che non possiamo escludere a priori.
Il prezzo delle console potrebbe andare alle stelle
Una iniziativa simile da parte dell’amministrazione Trump avrebbe ricadute su moltissimi settori, fra cui quello dell’elettronica di consumo, la cui produzione si concentra in Cina e Taiwan. In particolare, le console con cui giochiamo sono state fabbricate in Cina: nel caso in cui venissero effettivamente introdotti dei dazi per tutti i prodotti made in China, anche loro rientrerebbero nella categoria, con tutte le conseguenze del caso.
I grandi produttori di hardware (Microsoft – Sony – Nintendo) dovrebbero alzare notevolmente i prezzi delle console per far fronte all’aumento dei costi, con ovvie ricadute sulle tasche dei giocatori americani. Anzi, probabilmente le ricadute sarebbero sulle tasche di tutti, europei compresi: di solito, i prezzi di questa tipologia di prodotti vengono più o meno uniformati a livello globale, quindi un eventuale aumento in USA potrebbe diventare occasione di un aumento anche dalle nostre parti…
Il discorso ovviamente è molto più complesso di così, lo abbiamo sintetizzato portando l’esempio delle console, per rendere l’idea. Per nostra fortuna, il discorso è anche puramente ipotetico: i dazi americani nei confronti dei prodotti cinesi potrebbero non divenire realtà, quindi il prezzo delle console (e di tutto il resto) potrebbe restare invariato… sempre che non ci pensi l’inflazione a farlo alzare.
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