Multe per quattro stabilimenti, tutti nelle Marche. Un punto a segno per il Comitato della Vallesina che parla di “aria irrespirabile”. Ma non finisce qui
di Tiscali FoodCulture
Cosa stiamo mangiando e come viene prodotto? La domanda torna a riguardare un colosso del settore alimentare italiano, con mercato internazionale, il marchio Fileni che è produttore leader della carne di pollo. Già implicato tempo fa (ne abbiamo scritto qui) in una polemica con Report che smentiva sulla qualità bio del suo pollo, negli stessi giorni in cui scoppiava la polemica sulle carni bruciacchiate e con strisce bianche del pollo venduto alla Lidl. Esaurita quella polemica, Fileni si trova di fronte a una condanna che indispettisce l’azienda.
Botta e risposta
Il giudice del Tribunale di Ancona ha infatti condannato quattro diversi stabilimenti di produzione di pollo gestiti da Fileni a causa delle emissioni maleodoranti e nausebonde che a detta delle comunità locali rendevano irrespirabile l’aria e stavano incidendo nel far peggiorare la qualità della vita dei residenti. Si tratta degli stabilimenti di Cannuccia, Monte Roberto, Ponte Pio e Ripa Bianca, tutti situati nelle Marche. Ogni condanna penale è accompagnata da una multa da quattromila euro. A farne le spese sono in particolare le società Agricola Fileni, Agricola Biologica Fileni e Ponte Pio, e il loro legale rappresentante Giovanni Fileni. Un punto a favore del Comitato della Vallesina che da tempo si lamenta degli odori pestiferi provenienti dagli allevamenti, fino alla condanna a Fileni ai sensi dell’articolo 672 del Codice penale fhe punisce il “getto pericoloso di cose” anche quando queste siano in forma di gas o altri fumi che offendano o molestino le persone. Fileni ha già risposto che si opporrà alla condanna perché la “rappresentazione dei fatti” sarebbe “non veritiera e infondata”. Il Comitato ribatte che se Fileni dovesse opporsi, a sua volta si costituirà parte civile chiedendo nuovi e maggiori risarcimenti.
Videointervista: Innocenzi e Food For Profit: “Sveliamo gli orrori in certi allevamenti intensivi”
Le strisce bianche sul pollo Lidl,e Fileni cbe smentisce Report sui “sospetti” Bio: cosa stiamo mangiando. Leggi qui
di Tiscali FoodCulture
Post comments (0)