L’episodio capitato in una elementare a Milano è solo la punta dell’iceberg. Le ispezioni in tutta l’Italia fra reati, denunce e chiusure immediate. Il dossier
I Nas al lavoro (Ansa) e il panino con dentro il bullone diventato un caso
Se la cultura del cibo e l’educazione alimentare si imparano da piccoli, allora è nelle scuole che dovremmo trovare l’esempio perfetto di buone pratiche in questo senso. Nella realtà va molto diversamente e il caso del bullone trovato dentro il panino di un alunno di quinta elementare della scuola Rinovava Pizzigoni di Milano ha acceso preoccupazioni mentre partivano i controlli nelle mense in tutta l’Italia. Con esito preoccupante. Ma andiamo con ordine.
L’episodio del panino
Il fatto del bullone dentro il panino fornito per una giornata di gita scolastica risale al 15 marzo scorso quando un bimbo di dieci anni si è trovato il pezzo di metallo nel pasto. Dopo aver avvisato gli insegnanti, l’intervento è stato immediato. Il peggio è stato evitato ma resta la domanda: come può un produttore di cibi da asporto destinati alle scuole dimenticarsi un pezzo di meccanica dentro un panino? Interpellata dai vertici della scuola, Milano Ristorazione che forniva lo spuntino al sacco ha risposto che nella catena di produzione le macchine hanno sensori per intercettare corpi estranei al cibo, ma che il bullone doveva essere finito in una posizione tale da restare “nascosto” ai sensori stessi. Il Comune ha promesso massima attenzione nel ricostruire l’accaduto, di fronte a genitori spaventati e arrabbiati, e ha chiesto una dettagliata relazione a Milano Ristorazione. Poi c’è lo scenario che emerge dai controlli nelle mense scolastiche in tutta l’Italia. Ed è allarmante.
“Irregolare una su tre”
Avevamo scritto qui dei controlli nei ristoranti orientali e di quello che era venuto fuori. L’indagine a tappeto del Nucleo Anti Sofisticazioni in tutta l’Italia ha rigurdato 1.058 aziende fornitrici di cibi per le mense scolastiche di vario grado. Ben 341 sono risultate irregolari, 482 le violazioni penali e amministrative, 9 le chiusure immediate di cucine, altri provvedimenti a seguire. Vuol dire che una mensa su tre funziona in modo gravemente irregolare, con 22 gestori deniunciati per reati di frode e inadempienze in forniture pubbliche. Nella geografia italiana delle irregolarità nelle mense c’è di tutto, dalla mancata tracciatura di allergeni alle violazioni di sicurezza alimentare. Quache esempio di ciò che è venuto fuori dalle ispezioni dell’unità soeciale dei Carabinieri: a Bergamo trovati pane e pasta scaduti da un anno con altri cibi pure quelli oltre il limite di scadenza o mal congelati. A Sassari la denuncia è scattata per aver servito prodotti precotti e congelati al posto di quelli dichiarati come freschi. Gravi carenze igieniche a Napoli, Bari, Caserta, con formaggio “tarocco” spacciato per Parmigiano Dop, capelli dentro il cibo. Ancora dal dossier: a Potenza un bagno trasformato in deposito di stoviglie e altrove modalità di stoccaggio e conservazione dei cibi critiche. Se l’educazione alimentare e la cura di se con il cibo cominciano a scuola, sì, siamo messi male.
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