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Cracco e le frasi incendiarie: ‘La pizza non è invenzione italiana né napoletana’. Ed è bufera: ‘Che stai a dì?’

today20 Aprile 2023 6

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Dove eravamo rimasti? A un anno fa o poco più, era febbraio 2022 quando lo chef Carlo Cracco finiva sulla graticola per la sua reinvenzione crunchy della pizza, gourmet, molto costosa, condiderata un tradimento del perfetto street food popolare, semplice e buono. Fu un polverone di polemiche, con molte persone che trovavano inaccettabile pagare dai 20 euro in su per una pizza e neanche particolarmente grande. A seguire fu il pizzaiolo Porzio ad assaggiarla e recensirla. Ne abbiamo scritto qui. Un anno dopo, Cracco è di nuovo nella tempesta per le sue frasi sulla pizza, a cominciare da quella che leva ad uno dei cibi più amati al mondo l’origine napoletana. 

Uno dei cibi più amati al mondo: immagini

“La pizza non è italiana”

Intervistato per il lancio del programma Dinner Club su Prime Video, l’ex MasterChef Cracco è tornato a sostenere che la pizza come invenzione gastronomica non è italiana né napoletana, se non in una sua versione particolare, la Margherita. Queste le sue parole: La pizza non è italiana, si fa in tutto il bacino del Mediterraneo, si chiama pizza a Napoli”. 

Basta questo riconoscimento per evitare polemiche? Per niente, come vedremo fra poco. Una risposta “griffata” è già arrivata e tiene la questione aperta. Non ha tutti i torti Cracco quando dice che quella che noi chiamiamo pizza si fa da secoli in tutto il bacino mediterraneo e viene chiamata in modi diversi. L’approdo del suo ragionamento è che questo piatto appartiene a chi lo fa, a chi lo manipola e reinventa, e se questo approccio creativo è di uno chef e in un locale gourmet in Galleria a Milano, con ingredienti di qualità e nulla di precongelato, la paghi quel che la devi pagare. Il prezzo è giustificato ed è inutile lamentarsi. Tutto bene? Non proprio.

Le classiche e le variazioni “folli”: foto

Foto Shutterstock e Instagram

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Gli errori storici, a cominciare dalla Margherita

La storia dell’invenzione napoletana della pizza Margherita intitolata all’omonima regina di Savoia, quella che sarebbe dunque la madre di tutte le pizze, è sbagliata. Diciamolo meglio: è storicamente corretto che la Margherita sia nata nel 1889 ad opera di tale Raffaele Esposito della pizzeria napoletana Brandi. Ma ci sarebbero tracce di questo tipo di pizza già quasi 70 anni prima, con il disco di pasta condito col pomodoro, guarnito con la mozzarella tagliata a mo’ di petali di fiore e il basilico messo ad emulare lo stelo e le foglie di una pianta. Quindi la Margherita non sarebbe del tutto originale e avrebbe un’antenata a tavola che non dipende dalle vicende del Regno d’Italia e dall’espansione del potere dei Savoia. Gli antichi ricettari dicono però altro: la pizza era già stata inventata a Napoli e tra le sue tipicità più antiche ci sarebbero la Marinara e il Calzone. La Margherita è arrivata dopo e la pizza a Napoli non nasce con quella ricetta. Errore storico di Cracco dunque.

Aveva dunque ragione Briatore? Se paghi poco è scarsa

Su Facebook, la “firma piemontese” della pizza di qualità, Patrick Ricci, è ancora più esplicito: “A Cracco, ma che stai a dì? Le vere pizze napoletane erano 5:la marinara; con lo strutto, il pomodoro e il formaggio; con le alici e i cicinielli; la mastunicola con strutto di maiale, pecorino e basilico; il calzone imbottito con ricotta di pecora, pomodoro, fiordilatte, formaggio e pepe”. E sulla sparata dello chef è pietra tombale, ci sta per chi non è uno storico. Ma sul prezzo alto? Qui Ricci capisce le ragioni di Carlo Cracco: “Se invece guardiamo ai prezzi “popolari”, se paghi poco vuol dire che sostieni il lavoro nero, il “nero” e la scarsa qualità della pizza”. Aveva dunque ragione Briatore che con la sua Craxy Pizza (precongelata) arriva al costo di 35 euro e definiva quella a tranci venduta per strada cibo fatto con pessimo materiale alimentare?

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Scritto da: redazione

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