Mentre non si placa la battaglia contro i Pfas che contaminano la terra, l’acqua e il cibo (e di cui proprio in Italia abbiamo una zona rossa, leggi qui) è l’Autorità europea di sicurezza alimentare ad aggiornare le regole contro il pericolo alimentare rappresentato dal Bisfenolo A. Questa sostanza chimica usata per contenitori in plastica e per il film che fa parte dell’imballaggio del cibo in scatolette e barattoli metallici era già stata “attenzionata” nel 2015, dopo che diversi studi già dalla fine degli anni Novanta ne avevano evidenziato i possibili effetti dannosi sulla salute. Il nuovo studio commentato dall’Efsa (disponibile qui) non dà buone notizie e innalza il livello di sicurezza.
Il cibo a contatto col Bisfenolo A e le malattie
Come si legge nel report dell’Efsa, è stato “osservato nella milza un aumento della percentuale dei linfociti del tipo T helper che potrebbe portare allo sviluppo di infiammazione allergica polmonare e malattie autoimmuni”. Piccole quantità di questa plastica trasparente (il Bisfenolo A è chiamato anche BPA) possono migrare nel cibo e innescare i meccanismi patologici nell’organismo umano. Il BPA era già stato oggetto di limiti più attenti nel 2018 (qui il documento) e da quell’anno l’Ue ne ha vietato l’uso in bottiglie di plastica e imballaggi contenenti alimenti per neonati e bambini di età inferiore a tre anni. La nuova stretta arriva d’accordo con gli accertamenti dell’Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA).
I limiti più severi
Basandosi sullo studio del gruppo di controllo presieduto da Claude Lambré, l’Autorità di sicurezza alimentare (Efsa) ha ridotto drasticamente i limiti di BPA tollerabili in contenuti per alimenti plastici e metallici con film plastico. La nuova DGT (giornaliera tollerabile) passa a 0,2 nanogrammi (2 miliardesimi di grammo) e sostituisce il precedente livello già temporaneo di 4 microgrammi (4 milionesimi di grammo) per chilogrammo di peso corporeo al giorno. Diventa circa 20mila volte più bassa. La decisione dell’Efsa arriva dopo aver consultato 800 nuove pubblicazioni sul Bisfenolo A. Dunque sì, l’allarme alimentare c’è e così la massima attenzione sul tema.
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