I cambiamenti climatici spingono la rivoluzione digitale nelle campagne: oggi sei aziende agricole italiane su 10 hanno adottato almeno una soluzione di agricoltura 4.0, dai droni ai robot, dai sensori ai Gps. È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti diffusa in occasione della Fieragricola Tech di Verona, la manifestazione dedicata all’innovazione in agricoltura in corso alla fiera di Verona fino al 3 di febbraio.
Secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio Smart Agrifood il valore del mercato dell’agritech è cresciuto nel giro di cinque anni del 1500%, passando da 100 milioni di euro a 1,6 miliardi. Tra le soluzioni più adottate dalle imprese innovative c’è l’informatizzazione attraverso software di gestione (nel 40% dei casi), sistemi di monitoraggio e controllo di macchine e attrezzature (23%), servizi di mappatura e di coltivazioni e terreni (19%), sistemi di monitoraggio di coltivazioni e terreni (14%) e sistemi di supporto alle decisioni (12%). Alla fiera di Verona Coldiretti ha portato il suo Orto 4.0, un insieme di tecnologie innovative grazie alle quali, per esempio, si può arrivare a risparmiare fino al 20% di acqua nei campi.
«Fieragricola Tech – ha detto Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere – nasce dall’esigenza di offrire al sistema agricolo continuità nel percorso di ammodernamento delle imprese, attraverso un evento che si lega idealmente alla 116esima edizione di Fieragricola, in programma dal 31 gennaio al 3 febbraio 2024». La digitalizzazione in agricoltura oggi coinvolge in varia misura la maggior parte delle imprese agricole e agromeccaniche professionali, con investimenti superiori – stima Fieragricola Tech – ai 2 miliardi di euro nel corso del 2022. «La tecnologia e la robotica sono fondamentali per rispondere alla nuove sfide dell’agricoltura – ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia, intervenendo all’inaugurazione della fiera – il futuro è quello del digitale, della robotica, della georeferenzazione, del 4.0, e di tutte quelle innovazioni che ci permettono di essere ancora meno impattanti dal punto di vista del fronte ambientale, di garantire ancora più sicurezza alimentare e che i giovani abbiano un futuro».
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