Sopra, un sistema brevettato dall’azienda Remtec, con moduli fotovoltaici alti oltre quattro metri, che modifica la sua posizione in base ai bisogni di ombreggiatura della pianta. Sotto, colture di mais, che secondo studi elaborati con l’Università di Piacenza, crescono del 4,3% in più rispetto al campo aperto. Ma anche insalata e filari di vite, entrambi con una crescita che segna fra il +15 e il +30% secondo studi interni, così come soia (+10%), indivia, cavolo, pomodori e grano. Il campo agrivoltaico di Borgo Virgilio (Mantova), ospita 7.680 pannelli su 11 ettari. Qui, dal 2011, si sperimenta la convivenza di fotovoltaico e colture, una sinergia che si traduce in benessere per le piante e in una produzione di energia pulita che supera i 3,3 milioni di kilowattora all’anno. Ma questo impianto non è né il solo in Italia né l’unico modello possibile.
Anno di svolta
Per citarne alcuni, a fine 2022 il Mase (Ministero dell’Ambiente) ha dato parere positivo a un impianto agrivoltaico da 37,6 megawatt che Marco Polo Solar intende costruire nel foggiano. Entro marzo dovrebbe entrare in funzione il parco agrivoltaico da 9,7 megawatt di Renantis a Scicli (Ragusa). La Remtec stessa ha altri due impianti nel piacentino, uno in Cina e uno in Francia, due in Giappone, e nel 2023 è previsto che ne completi altri sei: in Portogallo (per Galp Energia) ed Emilia-Romagna su vigneto, in Francia su risaia (per Edf), in Lombardia su cereali e foraggi.
Il 2023 potrebbe essere l’anno di svolta per l’agrovoltaico, a partire dal decreto attuativo che sbloccherà i fondi Pnrr, atteso a breve. Si tratta di 1,1 miliardi di euro per lo «Sviluppo agrovoltaico», che fissa l’obiettivo di installare entro il 2026 impianti per 1,04 gigawatt, con una produzione attesa di circa 1.300 gigawattora annui. L’obiettivo dichiarato è quello di ridurre i costi di approvvigionamento energetico del settore agricolo, che oggi superano il 20% dei costi aziendali, e migliorarne le prestazioni climatiche e ambientali, con una diminuzione potenziale di 0,8 milioni di tonnellate di CO2. Nel dettaglio, i fondi dovrebbero prevedere contributi a fondo perduto fino al 40% per la realizzazione degli impianti definiti agrivoltaici avanzati.
La definizione del Mase L’impianto agrivoltaico avanzato è:
1. un impianto che adotta soluzioni con montaggio di moduli elevati da terra, anche prevedendone la rotazione, in modo da non compromettere la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale, consentendo l’applicazione di strumenti di agricoltura digitale.
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