No, non ci sarà Zelensky alla finale. Non in video almeno. In compenso, in carne e ossa, per la prima serata sarà seduto in platea per la prima volta un presidente della Repubblica. Segno che il Sanremo Amadeus quater non vuole dividere, anzi: punta a unire il Paese. Il festival 2023 si apre con un evento a suo modo storico: Sergio Mattarella ha accettato l’invito del direttore artistico e, davanti a lui, a sorpresa si esibirà Roberto Benigni che farà un monologo di un quarto d’ora sulla Costituzione. Il tutto in apertura di serata. Mentre Gianni Morandi, co-conduttore, canterà l’Inno di Mameli. Sarà un modo un po’ insolito per celebrare il 75esimo anniversario della Costituzione italiana. «Sarà una presenza simile a quella della prima della Scala», annunciano dallo staff del Quirinale.
Il blitz di Lucio Presta
Lo ha annunciato direttamente Amadeus, nel corso della conferenza stampa di presentazione della serata. La notizia si prende prepotentemente la scena, anche rispetto alla presenza in sala stampa dell’attesissima Chiara Ferragni che si augura di essere «spontanea» per il suo debutto all’Ariston, pur precisando di non essere una showgirl. Plauso del mondo discografico. «La presenza di Mattarella è un forte riconoscimento per la musica come industria culturale e patrimonio del Paese», commenta Enzo Mazza, ceo di Fimi. Ruolo decisivo, in tutta questa partita, lo ha giocato Lucio Presta, manager di Amadeus ma anche di Roberto Benigni che, secondo il direttore di Rai Intrattenimento Prime Time «ha contattato l’ufficio del presidente della Repubblica».
Il festival dell’inclusività
Quella che precede la prima serata del Festival 2023 è una conferenza stampa a suo modo solenne. Non a caso si apre con la presidente Rai Marinella Soldi che saluta: «Vorrei ricordare che, come l’anno scorso, chi vince l’edizione di questo festival parteciperà all’Eurovision Song Contest», ha detto. Il direttore Intrattenimento Prime Time Rai Stefano Coletta annuncia «28 artisti diversi, per storia, per background, per generi musicali. Voglio partire da questa immagine perché il quarto festival di Amadeus ha voltuto rappresentare il mondo reale che ammette differenze, ammette diversi sentimenti, ammette la singolarità di ogni artista. Questo festival è espressione dell’inclusività, non solo musicale, ma artistica». Su questo stesso concetto si esprime anche Amadeus che spazza via le polemiche sulla fluidità di genere: «Ognuno ha diritto di vivere la propria vita come vuole».
Gli obiettivi di share della prima serata
Anno dopo anno l’asticella si alza sempre di più. Quello che parte stasera è il quarto festival per la direzione artistica di Amadeus. Sul piano degli investimenti pubblicitari, l’obiettivo a quanto pare è già stato centrato: soglia dei 50 milioni di raccolta molto vicina. Quest’anno, accanto a lui sul palco ci sono Gianni Morandi (par parlare a chi ha qualche anno in più) e Chiara Ferragni (per parlare al mondo dei social media). E i numeri da battere sono quelli della prima serata del Festival 2022 che segnò il record, per le prime serate, da 17 anni.
La carta Mattarella-Benigni in chiave ascolti
La prima parte dello show ebbe il 54,5% di share con 13 milioni 805 mila spettatori, la seconda il 55,4% con 6 milioni 412 mila spettatori. Nel 2021 la prima parte della prima serata del festival aveva fatto segnare 11 milioni 176 mila spettatori con il 46.4%, la seconda 4 milioni 212 mila con il 47,8 per cento. Durante l’esibizione di Mahmood e Blanco si sintonizzò l’85% della platea: un segno iportante rispetto all’audience che seguiva l’evento (composta in larga parte da giovani) e rispetto a quello che sarebbe accaduto in ottica di gara (Brividi di Blanco e Mahmood vinse Sanremo 2022). In chiave di internazionalizzazione, si segnala che per tutto il periodo il periodo del Festival lo streaming di Rai 1 sarà visibile in tutto il mondo. Per tutto il resto c’è l’accoppiata Mattarella-Benigni: se non lo sfondano loro due messi assieme il muro dello share…
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