Mahmood è stato uno dei protagonisti dell’Eurovision Song Contest 2023. È infatti stato invitato alla finale insieme ad altri “ex concorrenti”, per fare un omaggio al pop di Liverpool. L’artista ha cantato un brano iconico ed estremamente significativo in questo periodo, Imagine di John Lennon. La sua performance si è concentrata sui ricami vocali di Mahmood con un arrangiamento per un’orchestra di archi e qualche tocco elettronico.
Il cantante ha spiegato – durante un’intervista rilasciata al Corriere della Sera – come con il suo team abbia fatto “qualche minimo cambiamento senza stravolgere un inno come questo”. Per il due volte vincitore di Sanremo, però, ciò che più è importante è il testo di questo capolavoro della musica: “È riduttivo considerarla una canzone pacifista. Imagine è di tutti e ognuno dovrebbe sentirla propria: parla di unione e fratellanza. La parte che sento più mia è quella che immagina un mondo senza nazioni, senza motivi per uccidere, senza religioni. La sento mia perché ho visto la discriminazione colpire altri e a mia volta mi sono sentito discriminato in più fasi della mia vita”.
Le origini egiziane del padre, infatti, lo hanno reso bersaglio di tanti, troppi, episodi di razzismo. “Ancora adesso sui social qualcuno mi scrive ‘torna nel tuo Paese’. Pensavo ormai fosse chiaro che sono italiano al 100%, ma stiamo regredendo. Nel tempo ho cambiato modo di reagire: prima non sapevo difendermi, adesso saprei rispondere. Se posso dare un consiglio a chi subisce discriminazioni è quello di confidarsi con le persone vicine, ci si difende aggrappandosi agli altri. Sono cose che fanno soffrire, ma fanno crescere”.
Per lui l’Eurovision è stato un punto di partenza per il nuovo album, a cui sta lavorando: “Sarà frutto dei viaggi che sto facendo, Parigi, Londra, Berlino, Los Angeles… ho incontrato produttori internazionali e ognuno di loro mi ha dato la sua visione della musica”. Nuova musica, dunque, ci attende, ma con tutta la tranquillità a cui Mahmood ci ha abituato.
Diversamente da tanti altri, infatti, non partecipa a questa rincorsa frenetica alle uscite discografiche come le regole dello streaming vorrebbero: “Non ho l’ansia di sparire e di dover fare qualcosa di nuovo ogni mese per evitarlo. Starei male a dover cantare sul palco qualcosa che è stata fatta di fretta o perché la dovevo fare e sentire che non mi rappresenta al 100%” conclude il cantante durante l’intervista al Corriere.
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