E’ ripartita la stagione turistica e ricomincia il tormentone del personale introvabile nell’accoglienza e ancora di più nella ristorazione. Il report della Fipe parla di 140mila posti scoperti fra cucine e tavoli. E di certo non aiuta a riempire i vuoti un racconto shock che arriva da un ristorante di Trastevere, a Roma, con la denuncia sporta da una cameriera che mette insieme una brutta storia di sfruttamento e una di molestie sessuali. Che sarebbero avvenute nel peggiore dei modi, di fronte ai clienti ammutoliti dalla scena.
La versione della cameriera
Stando a quanto raccontato dalla ragazza, i fatti risalgono al 19 giugno 2021: lei, che lavorava con contratto part time in un noto locale di trastevere, era intenta a compilare la comanda di un gruppo di turisti seduti a un tavolo, quando uno dei due titolari le si sarebbe avvicinato toccandola nelle parti intime e poi facendo seguire un “un gesto di apprezzamento per quello che aveva appena fatto, di fronte allo sguardo sbigottito delle persone sedute al tavolo“. La cameriera avrebbe completato la giornata lavorativa adempiendo ai suoi compiti, ma da quel momento il senso di umiliazione e schifo sarebbero cresciuti a tal punto da portarla a licenziarsi e a denunciare il fatto alle forze dell’ordine. Ora l’indagine sull’accaduto è affidata alla pm Stefania Stefanìa che ha chiesto il rinvio al giudizio dell’imprenditore, un uomo di 46 anni.
Molestie e un pessimo trattamento economico
Alle forze dell’ordine, la cameriera 30enne ha raccontato che episodi simili erano già accaduti e non solo a lei: “Non solo io, lo fa con tutte. E’ un continuo. E’ accaduto anche a molte mie colleghe, alcune apostrofate con battute spinte e fuori luogo”. Un ambiente tossico peggiorato dalle condizioni economiche: “Avevo un contratto part time da 24 ore alla settimana quando io ne lavoravo più di 50. Non avevo diritto alle ferie, alla malattia, a niente”. Ulteriori dettagli della denuncia sono stati riportati dal quotidiano La Repubblica. Ma se esistevano condizioni lavorative così umilianti perché nessun’altra ha denunciato e lei ci ha messo quasi tre anni? La risposta torna a quelle date da vittime di molestie in vari ambiti professionali: “Paura di perdere il lavoro”.
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