Perché per ben due volte durante il live al Circo Massimo, Axl Rose e soci si fermano e dedicano due brani al defunto leader politico e imprenditore. Spiegato qui
Bisogna dire la verità. Quasi sempre i politici hanno vite grigie e poco rock and roll, fa loro un gran favore chi a colpi di satira li trasforma nei personaggi bizzarri, deformati e ridicoli che si staccano dai rituali di palazzo e dagli intrighi del potere che si portano appresso un’aura di miserabilità difficile da far svaporare. In questo Silvio Berlusconi era il top, essere il vero kingpin mediatico della politica italiana. Divertire, sedurre, far inorridire, comportarsi da personaggio bigger than life che non può non diventare il feticcio di una rock band un po’ stagionata. Così ecco la doppia dedica dei Guns ‘N Roses a Silvio durante il concerto al Circo Massimo.
La dedica a Berlusconi: il video (fonte Adrimusic/Youtube)
La festa dei fantasmi del passato
Cosa sia rimasto oggi della travolgente e drogatissima band losangelina che conquistò il mondo con Appetite For Dstruction è sotto gli occhi di tutti. Ed è perfettamente inutile che la folla raccolta sotto il loro palco a Roma si sia poi lamentata soprattutto delle performance vocali di Axl Rose, da anni la controfigura imbolsita di se stesso. E’ il rock and roll, tesoro, se vendi il tuo corpo al Diavolo poi quello ti chiede come minimo le corde vocali come gingillo in pegno eterno, e ne fa quel che vuole. Ma in questa festa dei fantasmi del passato, come cantava Battisti, ecco un ritornante vero. It’s Bunga Bunga time, scherza ghignando sul palco Axl Rose e dedica Pretty Tied Up (traduzione: legata proprio per bene) a Berlusconi. Per poi tornare sul defunto con nuovo omaggio seguito da Knocking On Heaven’s Door. E’ solo rock and roll ma stagionato, e se un tempo di inseguivano i miti della morte giovane dei Jim Morrison e delle Janis Joplin, ora ci si inchina di fronte agli ottuagenari. Come schiere di ragazze si sono inginocchiate di fronte ad Axl e Silvio. Per un solo motivo: avevano potere ed erano divertenti, nel senso più ribaldo del termine.
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