Ci sono voluti quattro anni di intenso lavoro “politico” e l’azione comune di nove imprese che le producono ma ora l’importante riconoscimento c’è. Le seadas ottengono il riconoscimento Igp (Indicazione geografica tipica) dall’Unione europea. Sono un’eccellenza del cibo tipico riconosciuto dall’Ue. E vengono iscritte nell’elenco al numero 145 delle Igp italiane e al 323 nel totale delle indicazioni geografiche agroalimentari dell’Italia. Iscrizione che comprende tutte le variazioni locali del nome di questo dolce tipico della Sardegna e dunque: seadas ma anche sebadas, sabadas, seattas, savadas, sevadas.
Un “tesoretto” da 2 milioni e mezzo di euro
A partecipare al “movimento” per dare giusto riconoscimento a questo dolce della Sardegna sono state La casa della nonna di Bolotana, il laboratorio Richard Marci di Cardedu, i pastifici Contini di Santa Giusta, Calitai di Cagliari e Cossu di Iglesias, i Sapori di Ogliastra di di Vito Arra di Lanusei, La fornarina di Marco Orrù di Cagliari, il Bistcottificio Demelas di Stintino e La sfoglia d’oro di Sassari. Le seadas muovono un mercato da 2,5 milioni di fatturato con 2 milioni di pezzi prodotti. l’Igp ne fissa le caratteristiche a livello internazionale proteggendole da appropriazione del nome e distorsioni della ricetta originale. E qui torna alla mente un celebre caso di preparazione delle seadas che ha per protagonista Benedetta Parodi, una delle food influencer italiane più apprezzate e seguite, con oltre 1 milione di follower.
La ricetta tradizionale e quella della Parodi
Le seadas, che diventano il terzo Igp sardo dopo l’agnello e i Culurgionisi ogliastrini (un particolare tipo di pasta con ripieno) sono un dolce sferico la cui ricetta tradizionale comprende pasta fresca di semola, ripieno di pecorino o latte vaccino (come variazione tollerata dal disciplinare) e il limone. Si mangia accompagnata con miele o zucchero. Tempo fa ha fatto molto discutere la versione di Benedetta Parodi delle seadas, comparsa sia in tv che sui social e sul suo fortunato libro di ricette. La versione della Parodi comprende 100 gr di strutto, 500 grammi di farina, olio, miele come ultimo tocco, scorza d’arancia e il filone di mozzarella al posto del pecorino. Come se le seadas fossero una sorta di panzerotto. Pochissimo a che vedere con quanto stabilito dal marchio Igp. Errore imperdonabile per una cuoca e food influencer tanto popolare? Forse una caduta di stile, ma a mettere a posto la questione basterebbe specificare che questa ricetta è la reinterpretazione made in Parodi. E tutti più sereni.
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