Flavione, come lo chiamano amici storici e aficionados del Twiga, uno dei “bagni” più famosi e frequentati dai Vip in Italia, non l’ha presa bene. A Briatore, che fondò il Twiga oltre 20 anni fa insieme alla ora ministra Daniela Santanché, a Davide Lippi figlio dell’ex mister della Juve ed ex ct degli Azzurri Campioni del Mondo, e al giornalista Paolo Brosio, non va giù il tono satirico e grottesco con cui il Corriere della Sera ha ritratto la giornata passata allo stabilimento di Forte dei Marmi. Dipinto dal giornalista Fabrizio Roncone come un luogo di relax pettegolo e vagamento annoiato, con prezzi davvero spropositati e clientela da film di Fellini. Ma come stanno le cose per quanto riguarda il cibo?
Dettagli del menu del Twiga (dal sito ufficiale)
“Se semo venuti a fà spennà? Ma almeno li vedremo ‘sti Vip”
La figura che il giornalista in visita al Twiga usa come cartina di tornasole dell’impatto con lo stabilimento di Flavio Briatore è un certo Sergione, a capo di una famiglia che per una giorno ha voluto vivere sensazioni, accoglienza e prezzi delle persone importanti (e nella lista ci sono tra i molti altri, Renzi, Ancelotti, Galliani, Ferragni, D’Urso, Boschi e così via) fin a pagare il conto finale. E’ Sergione a eruttare nella frase che usiamo come capoverso virgolettato qualche riga più in alto. E lo stesso Roncone, di fronte ai piatti serviti e ai prezzi conferma che sono “molto alti”. Citando come esempio un’altra esplosione di Sergione conosciuto fra i lettini, le boutique e i tavoli del Twiga: “Mortacci… er tonno co’ i capperi 42 euro!“. Le linguine all’astice vengono 38 euro a testa, gli spaghetti alle vongole 30 euro, quelli “alla Flavio” 20 euro, ma a chi arriva vengono date in omaggio due bottigliette d’acqua. E’ realistico andare in un posto così e lamentarsi dei prezzi alti?
Dettagli del menu del Twiga (dal sito ufficiale)
Cosa c’è nel menu
Andando nel dettaglio di cosa propone il menu del Twiga, in realtà i prezzi non sono così esagerati e meno che mai se paragonati ad altri luoghi di ritrovo per alte personalità, gente dello spettacolo, capitani di industria e finanza, uomini politici. La degustazione di crudo di mare sale a 55 euro, un’insalata di granchio e avocado 35, lo spiedino di manzo yakiniku 26, il risotto del giorno per due 32 euro. Fra i secondi, il salmone glassato con Pak Choi alla griglia sta a 42 euro, ce ne vogliono 45 per il filetto di manzo al pepe verde, le pizze dai 18 ai 30 euro (ma c’è la famosa e criticatissima Pata Negra da 65), i dessert stanno tutti a quota 14 euro. Il menu internazionale che ha molti piatti di cucina orientale non si discosta da prezzi visti fin qui. Morale: prezzi alti ma non shock e se vai al Twiga sai che paghi starci, esserne parte anche solo per qualche ora.
Dettagli del menu del Twiga (dal sito ufficiale)
La furia di Briatore
Ma al fondatore del celebre bagno marino non è andato giù il tono di satira pesante dell’articolo che descrive una giornata da osservatore qualunque fra l’esclusività del Twiga, e in risposta ha scritto al Corriere della Sera: “Sorvolo sul tono sarcastico e sui contenuti volutamente ‘montati’ e in certi casi assolutamente falsi…non ho nulla di cui scusarmi. La migliore risposta la danno il successo e i risultati che ogni stagione otteniamo… trovo incivile e fuori luogo che… abbia fatto del puro body shaming verso i clienti del nostro stabilimento, al fine di ‘colorire’ il proprio articolo: ‘La madre ha un viso da quarantenne montato su un corpo da settantenne’; ’Sergio detto Sergione per la pinguedine incipiente’; ‘La signora anziana della tenda accanto si stende chiedendo che non le venga però sfiorato il viso tirato da una ragnatela di fili sottocutanei’; ‘Un tipo con la pancia gelatinosa legge la Guida Michelin’. In America un ‘body shaming’ del genere avrebbe causato una denuncia, con conseguenze gravi su giornalista e testata“. La satira no, è troppo. Jonathan Swift sarebbe stato ospite sgraditissimo al Twiga. Per noi comuni mortali: se abbiamo la capacità monetaria di reggere un’accoglienza che per il solo mese di agosto, tutto compreso, costerebbe al cliente oltre 18mila euro, bene. Se no c’è un sacco di altro mare più economico, street food compreso.
Dettagli del menu del Twiga (dal sito ufficiale)
Vedi anche: com’è la pizza da 65 euro di Briatore. L’assaggio e la recensione
Commenti post (0)