Trasparenza, integrità e business. Poste Italiane si piazza da tempo al vertice delle aziende italiane in termini di sostenibilità ambientale, sociale e di buona governance. L’azienda si è recentemente confermata in vetta dell’ESG Global dell’Indice MIB, la rilevazione promossa da Euronext e Borsa Italiana sulle migliori pratiche adottate dalle Blue chip di Piazza Affari. Marcello Grosso, Responsabile Sviluppo sostenibile, Risk and Compliance del Gruppo Poste italiane, racconta a SostenibileOggi.it la filosofia del Gruppo Poste Italiane e la necessità imposta dal mercato di armonizzare l’esigenza di sostenibilità con il business, in attesa che il G7 e il G20 disegnino il quadro normativo globale, che vincoli anche le aziende asiatiche e americane al rispetto dei principi e delle regole ESG.
Entro il prossimo anno entra in vigore la rendicontazione societaria di sostenibilità (CSRD) voluta dall’Ue. Sono vincoli che porteranno benefici alle aziende europee?
“La CSRD introduce nuovi vincoli, nuovi criteri di rappresentazione dei contenuti ESG estendendo la platea dei soggetti. Ogni regola che aiuta a rendere comparabili i dati è utile, fa emergere la qualità e la bontà delle iniziative e tende a isolare i casi di greenwashing. Governare la materia ESG in modo organizzato è condizione indispensabile per la crescita delle aziende. Integrare la sostenibilità nel piano industriale di un’azienda è fondamentale altrimenti non si tengono unite le due anime dell’azienda…”.
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