Abbiamo raccontato in questa videointervista la nascita della Nutella e dell’impero fondato da Michele Ferrero. L’azienda piemontese è fra i marchi alimentari più ricchi e prestigiosi del mondo. E, direbbe uno di vecchia scuola, con il lavoro vero: produrre, vendere, incassare, niente finanziarizzazioni o bolle speculative. La Ferrero non è quotata in Borsa ma i fatturati non ne risentono affatto: la crescita registrata sull’esercizio precedente è stata del 10%, il bilancio consolidato raggiunge quota 14 miliardi di euro e il gruppo guidato da Giovanni Ferrero e Lapo Civiletti ha in atto investimenti per oltre 800 milioni. Le cose vanno decisamente bene ed è giusto condividere tanta soddisfazione con i dipendenti. Ed ecco il premio.
2400 euro in più per tutti
Non è una novità assoluta in casa Ferrero, dove il premio legato al raggiungimento degli obiettivi di produttività e di redditività esiste da anni. E viene confermato, manager e dirigenti esclusi, per seimila dipendenti impegnati negli stabilimenti di Alba, Balvano (Potenza), Pozzuolo Martesana (Milano) e Sant’Angelo dei Lombardi (Avellino) con un importo medio di 2400 euro a testa. Parliamo di media perché le oscillazioni del premio vengono calcolate per il 30% in base all’andamento generale dell’azienda alimentare, e per il 70% su quello dello stabilimento in cui si è impegnati.
I servizi alla persona
Il premio riconosciuto ai dipendenti da Ferrero è converbile in servizi alla persona, questo significa che l’importo può essere convertito in tutto o in parte per pagare bollette, spese scolastiche e mediche, per la previdenza complementare o la copertura delle spese per carburanti.
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