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Tecnologia

più grande, più evoluto e costa meno

today6 Ottobre 2023 12

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Samsung ha introdotto i suoi TV OLED di seconda generazione. A dire il vero sarebbe più corretto definirli QD-OLED per via delle caratteristiche tecniche del pannello e di ulteriori serie OLED che il costruttore coreano ha da poco annunciato e dotate di più “tradizionali” pannelli OLED White RGB forniti da LG Display.

A differenza dell’esordio di un anno fa, che quest’anno la gamma QD-OLED si sdoppia con la serie S95C oggetto della nostra recensione che vede affiancarsi anche la più economica serie S90C. Ma cosa mancava lo scorso anno? Un taglio superiore ai 65 pollici ed è ecco che Samsung ha accontentato gli appassionati di grandi schermi introducendo l’inedito 77 pollici, oggetto di questa prova.


Il nuovo S95C viene proposto in tagli da 55, 65 e ora anche 77 pollici, rispettivamente a prezzi di listino di 1.899, 2.799 e 3.799 Euro, abbassando quindi significativamente i prezzi rispetto all’esordio dello scorso anno (2.499 Euro per il 55 pollici e 3.499 per il 65), mantenendo comunque l’ambizione di sfidare a viso aperto le migliori proposte della concorrenza OLED, sia per caratteristiche tecniche, ma anche in termini di funzionalità, versatilità e ampio supporto gaming. Scopriamo insieme le novità e le prestazioni.

SOMMARIO

CARATTERISTICHE TECNICHE E DOTAZIONE

Prima di entrare nei dettagli della dotazione e delle funzionalità, credo sia importante ricordare cosa distingue gli OLED “made in Samsung” dagli altri pannelli “organici”. Anche questo nuovo grande taglio da 77 pollici mantiene l’architettura QD-OLED, una soluzione piuttosto diversa rispetto agli OLED White RGB di LG.


Tanto per cominciare possiamo considerare i QD-OLED come una tecnologia a tutti gli effetti OLED RGB e questo nonostante Samsung faccia uso di soli OLED blu. Questi substrati di emettitori blu vengono in parte assorbiti dai nanocristalli Quantum Dot per essere riemessi in rosso e in verde.


Non ci sono quindi filtri colore e la tripletta Rosso, Verde e Blu (RGB, appunto) rimane pura e questo a tutto vantaggio dell’efficienza, della saturazione dei colori, della loro luminanza e delle prestazioni in HDR. La risoluzione nativa del pannello è 4K Ultra HD (3840 x 2160 pixel), il campionamento colori 10 bit nativo e il refresh arriva fino a 144Hz.


Esteticamente e costruttivamente i Samsung di fascia alta sono ormai una garanzia e questo S95C da 77 pollici mantiene le aspettative. Materiali pregiati e ottime finiture, con la vista laterale che appare davvero sottile anche grazie all’adozione, quest’anno, del set top box “One Connect Box” esterno che integra alimentazione, connessioni e gran parte dell’elettronica.


La dotazione prevede due cavi di lunghezza diversa per connettere il “box” con il display: quello più lungo è pensato per installazioni a distanza tra pannello e “box” (un’installazione a parete, ad esempio, con supporto staffe VESA 400 x 400mm), mentre quello più corto serve per chi volesse adagiare il “One Connect Box” sul retro del piedistallo del TV.


Lato connettività “One Connect Box” troviamo quattro porte HDMI 2.1 da 40Gbps e quindi compatibili 4K Ultra HD fino a 120 Hz / 144Hz e l’assenza dei 48Gbps ne limita l’utilizzo solo in presenza di segnali a 120 / 144Hz in 4:4:4 a 12 bit. Nulla che vada quindi ad impattare l’uso con console o la stragrande maggioranza delle configurazioni gaming PC anche spinte.


Non mancano ovviamente il supporto Variable Refresh Rate anche nelle versioni proprietarie AMD FreeSync Premium e anche Nvidia G-Sync (anche se non ufficialmente), Auto Low Latency Mode, eARC sulla porta 3 con supporto Dolby Atmos, ma non DTS e, naturalmente, pieno supporto HDR nelle varie versioni HDR10, HDR10+ (anche Adaptive in grado di sfruttare il sensore di luminosità e anche Gaming per sfruttare le capacità di tone mapping delle GPU Nvidia) e HLG (per i canali TV). Come di consueto per Samsung continua, purtroppo, a mancare il supporto al formato Dolby Vision.


Poi troviamo tre porte USB, un’uscita audio digitale ottica, i connettori d’antenna terrestre (fino DVB-T2 Main 10 HEVC) e satellitare, slot per la CAM e, infine, porta LAN (100 Mbps), Wi-Fi ac dual-band e Bluetooth 5.2 anche per eventuali cuffie o game pad. Grazie all’estesa connettività, sono naturalmente supportati anche Miracast, Apple AirPlay 2 e gli assistenti vocali Bixby, Google Assistant e Amazon Alexa richiamabili dal microfono del telecomando.


Telecomando che è l’ormai immancabile “One Remote” con batteria ricaricabile via cavetto USB Type C, pannello solare posto sul retro e anche grazie alle onde radio Wi-Fi di casa. È minimalista e presenta esclusivamente i controlli principali e alcuni pulsanti di accesso diretto a Netflix, Amazon Prime Video, Disney+ e Samsung TV Plus. Nell’uso l’assenza di una pulsantiera numerica non lo rende inizialmente particolarmente intuitivo, ma dopo qualche minuto ci si fa l’abitudine e si riesce a spaziare agevolmente tra le varie funzionalità.

A gestire il funzionamento del televisore è la nuova versione 2023 del sistema operativo Tizen, che riprende lo stile ad “Hub” dello scorso anno con affinamenti soprattutto in termini di fluidità e reattività. Fronte App non manca davvero nulla e chi volesse potrà aggiungere una webcam e una tastiera per lavorarci con videocall Google Duo o l’accesso integrato alla suite produttiva Microsoft 365.


Tra le funzionalità “Smart TV” segnaliamo la funzionalità “Multi View” che consente di riprodurre un contenuto televisivo affiancato da informazioni provenienti dal cellulare (tramite un’App dedicata compatibile con smartphone Android e iOS). È poi inclusa anche un’App media-player in grado di riprodurre contenuti multimediali sia da HDD esterni USB, che da eventuale NAS su rete locale DLNA / UPnP. Lo scraping è risultato sempre veloce e non ha evidenziato problemi nel riprodurre una molteplicità di formati video a qualsiasi risoluzione (fino a 3840 x 2160 pixel) o da qualunque codec (anche AV1, quest’ultimo attivo anche su YouTube e per alcune serie in SDR di Netflix), container e anche in HDR10+ e in HLG (quindi HDR televisivo). L’unica incompatibilità riguarda i contenuti che dovessero prevedere una traccia DTS (in qualunque versione): come negli anni passati, il TV non ne supporta né la decodifica, né il passthrough eARC / ARC.


Una sezione a parte è dedicata poi al gaming con accesso alle piattaforme di cloud gaming Nvidia Geforce Now, Xbox Cloud Gaming con relativo catalogo “Game Pass Ultimate” e Utomik racchiusi all’interno del Samsung Game Hub. È possibile associare un gamepad Bluetooth e si è pronti per ampie sessioni di gioco in streaming su grande schermo.


Se invece volete collegare una console o un gaming PC via HDMI si attiva la modalità Gaming e il relativo menu pop-up Game Bar che permette di tenere sott’occhio tutti i parametri di gioco e di intervenire con le impostazioni necessarie, incluso l’input lag che può scendere fino a 10ms a 60 Hz e fino a 5ms a 120Hz (non conosciamo il valore a 144Hz, che dovrebbe, comunque, risultare simile).


Il cuore elettronico del TV è, invece, il processore Neural Quantum 4K, capace di gestire tutte le elaborazioni delle immagini, a cominciare dall’upscaling, passando per tutti gli algoritmi di miglioramento della nitidezza, del contrasto e di riduzione del rumore. Tutte operazioni affidate alla cosiddetta “Intelligenza Artificiale” e che sfruttano anche il sensore di luminosità ambientale. Gli algoritmi sono indubbiamente efficaci, ma spesso tendono anche ad esagerare, rendendo le immagini talmente nitide da risultare poco naturali e credibili.


La capacità computazionale consente anche di gestire le elaborazioni audio e gli algoritmi di upmix della funzionalità “Object Tracking Sound+” che riesce effettivamente ad aumentare il coinvolgimento e l’impatto sonoro durante l’ascolto tramite gli altoparlanti integrati in configurazione 4.2.2 dalla potenza complessiva dichiarata in 70W.

LE MISURE E I CONSIGLI PER REGOLARE LA TV

Venendo all’uso, la prima installazione risulta molto facile e intuitiva. Può essere velocemente completata tramite l’ausilio di uno smartphone (non è obbligatorio, ovviamente) e in pochi minuti la procedura provvede anche a sintonizzare i canali e a configurare la gestione ottimale di eventuali sorgenti collegate (attivando i protocolli di controllo HDMI CEC per il telecomando).


L’interfaccia del menu “Impostazioni” riprende quasi del tutto quella dello scorso anno, mantenendone quindi l’approccio intuitivo e veloce e aggiungendo qualche apprezzata opzione di personalizzazione. Andando al menu “Immagine”, troviamo i cinque preset “Dinamico” (da evitare sempre), “Standard”, “Eco”, “Film” e “Filmaker Mode”, tutti personalizzabili e totalmente indipendenti per la visione di contenuti SDR e HDR.

Per chi volesse partire da zero nella calibrazione, manca un preset “personalizzato” e chi fosse interessato a fare due tarature “notte” e “giorno” dovrà quindi modificare i preset presenti (usando magari “Filmaker” per la calibrazione stanza buia e “Fim” per la visione diurna), a meno di pagare l’intervento di un calibratore professionista che sarà in grado di attivare le aggiuntive modalità ISF “Cal Night” e “Cal Day” e di effettuare le relative tarature “giorno” e “notte” (liberando quindi ulteriori due banchi di memoria).


Dovrebbe anche essere prevista la modalità di “Auto Calibrazione” con il software Calman di Portrait Display ma, al momento della prova, la gamma 2023 non è risultata ancora supportata dall’ultima release del programma di calibrazione. All’interno delle “Impostazioni Avanzate” del menu “Immagine” è presente, anche quest’anno, la voce “Calibrazione intelligente” che consente di effettuare una taratura automatizzata del televisore grazie alla fotocamera di uno smartphone Samsung Galaxy o di un iPhone che supporta FaceID. Mi limito a dire che ho provato entrambe le modalità “Basic” (che richiede circa 30 secondi) e “Professionale” (da circa 10 minuti) e in entrambi i casi i risultati ottenuti sono risultati peggiori (se pur di poco) degli ottimi preset di fabbrica. Funziona indubbiamente meglio della versione dello scorso anno, ma continuo a non capirne l’utilità.


Chi volesse regolare in maniera puntuale il televisore dovrà prima di tutto disattivare le impostazioni di “Risparmio Energetico” presenti all’interno del menu “Generale”. La disattivazione consente di evitare che l’elettronica possa intervenire sulla luminanza dei pixel OLED sfruttando il sensore di luminosità ambientale o riducendone il picco d’intervento per diminuire i consumi. Attenzione, perché non vi basterà farlo una sola volta, ma l’operazione andrà ripetuta per tutti i preset sui cui si vorrà poi intervenire. Naturalmente non andranno neppure utilizzate le “Modalità Intelligente” che non consentono di bypassare le impostazioni scelte dall’elettronica per riprodurre le immagini del momento.

Se siete particolarmente pigri, potete utilizzare gli automatismi per riprodurre i canali televisivi o YouTube, ma ne sconsiglio del tutto l’uso durante la visione di film o serie TV da lettori Blu-ray, Blu-ray 4K e anche da piattaforme di streaming.


Un’altra funzione che può trarre in inganno sulle prestazioni luminose del televisore riguarda l’attenuazione delle luminosità dei loghi. La trovate nel sotto menu dedicato alla “Manutenzione Pannello” e sulla carta è molto utile per evitare rischi di stampaggio localizzato – vedi i loghi delle emittenti TV, ad esempio -, ma tende ad attenuare tutto lo schermo e non solo una zona, rendendo di fatto l’ABL (il sistema che attenua la luminosità del pannello) più aggressivo. Essendo l’intervento complessivamente migliorato rispetto allo scorso anno, lo terrei attivato per la normale visione TV, mentre ne farei a meno per una riproduzione ottimale di film e serie TV (specie in HDR).


Oltre alle solite impostazioni di luminosità (attenzione: sui Samsung il controllo viene chiamato “Dettaglio Ombre” e lo trovate più in basso nel menu), contrasto, colore e tinta, sono presenti varie elaborazioni dedicate al contrasto automatico, al colore, all’intervento di compensazione del moto e interpolazione dei frame, alla riduzione del rumore e così via. Il controllo della luminanza dei pixel OLED (la luminosità generale su schermo) avviene tramite la voce “Luminosità” e sono, infine, disponibili le regolazioni del bilanciamento del bianco a 2 e 20 punti, del gamma e un completo CMS per i colori.

Per la visione di contenuti prettamente televisivi si può partire dal preset “Film” magari modificando l’impostazione di “Toni Colore” su “Caldo 1” e attivando anche la compensazione del moto che trovate all’interno del menu “Impostazioni Nitidezza Schermo” che aiutano a guadagnare fluidità e risoluzione in movimento, soprattutto durante gli eventi sportivi. Chi volesse ottenere un’immagine un po’ più “dinamica” potrà eventualmente optare per il preset “Standard” o “Eco” (sono molto simili) con l’accortezza di utilizzare l’impostazione “Caldo 1” dei “Toni Colore” e un’impostazione del gamma 2.2. Suggerisco anche di verificare che lo Spazio Colore non sia su “Nativa” (pena un’eccessiva saturazione dei colori del tutto innaturali) e di selezionare “Auto”.

Diverso, invece, l’approccio alla visione di contenuti cinematografici o serie TV da sorgenti esterne come un lettore Blu-ray, un media-player o dai servizi in streaming. In questi casi l’industria si è data delle regole molto precise di riproduzione SDR e HDR e l’obiettivo sarà quindi quello di riuscire a determinare la modalità di visione più corretta. Nel caso di Samsung sono senza ombra di dubbio i due preset “Film” e “Filmaker Mode”.

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Come di consueto per Samsung, i due preset risultano dal punto di vista delle impostazioni di scala dei grigi, gamma e colori, assolutamente identici. Iniziando dall’SDR REC709 (per la visione dei contenuti Blu-ray 1080p o di film / serie TV in Full HD da una piattaforma streaming, ad esempio), entrambe le modalità denotano impostazioni di luminanza di fabbrica più che doppia rispetto allo standard di riferimento per la riproduzione in stanza buia. Si raggiugono, infatti, i 250 nit di luminanza, cosa che può risultare adatta per una riproduzione diurna (con un target di gamma che dovrebbe però risultare inferiore al BT1886 / 2.4 impostato di fabbrica), ma che invece dovrebbero risultare intorno ai 100-120 nit con la modalità “Filmaker”, ideata per una corretta visione dei film in stanza buia.

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Nonostante ciò, il bilanciamento del bianco risulta eccellente, la scala dei grigi restituisce un delta E medio di 2,3 (quindi inferiore al valore 3 di inizio percezione visiva di eventuali scostamenti) con piccoli aggiustamenti eventualmente richiesti solo per le alte luci, il gamma si attesta complessivamente un po’ sotto il 2.4 e la copertura gamut appare molto buona, nonostante leggere imperfezioni sul ciano e il magenta. Il livello del nero è naturalmente esemplare (visto che ogni pixel OLED è totalmente indipendente e può spegnersi) e ne consegue un rapporto di contrasto nativo “infinito”. In SDR, ci troviamo già di fabbrica di fronte a uno dei migliori televisori del mercato.

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Per quanto riguarda l’HDR, vorrei prima di tutto soffermarmi sull’elevato flusso luminoso di cui è capace questo TV, in grado, quest’anno, di raggiungere i 1400 nit di picco con un pattern bianco in finestra all’1%, al 2%, al 5% e al 10% in tutte le modalità (quindi non solo in “Dinamico” come nel 2022) e riuscendo anche a mantenerli agevolmente per decine di secondi.

Questo testimonia il lavoro fatto dagli ingegneri coreani in questo anno e la conferma delle maggiori prestazioni complessive del pannello arrivano anche dalla luminanza a pieno schermo che raggiunge ora i 290 nit, contro i 210 nit misurati sul precedente S95B del 2022. Insomma, l’ABL (Auto Brightness Limiter) continua ad intervenire a pieno schermo, ma lo fa ora in maniera leggermente meno incisiva.

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Il tutto restituendo una scala dei grigi e un tracking della curva EOTF di tone mapping in modalità “Filmaker” semplicemente esemplare! Gli scostamenti dal riferimento sono irrisori e di fabbrica credo sia difficile potersi aspettare di meglio. Un po’ a sorpresa, la modalità “Film” tende, invece, ad esaltare tutte le tonalità medie, nonostante un eccellente bilanciamento del bianco.

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Fantastica anche la copertura gamut, con la tripletta RGB che consente di coprire al 97% lo spazio colore DCI-P3 e all’87% quello REC2020. E per quanto riguarda il gamut più ampio REC2020, la tecnologia QD-OLED si conferma ancora una volta ai vertici assoluti in ambito TV.

Ma rimanendo sui colori in HDR, l’S95C restituisce ottimamente anche le saturazioni intermedie e, soprattutto in termini di volume colore, riesce a raggiungere il 100% in DCI-P3. Questo significa che la luminanza dei colori rimarrà corretta anche durante i picchi più dinamici e lo si può notare, ad esempio, sulle fiammate delle esplosioni di un film come “Mad Max Fury Road”.

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Con la calibrazione in SDR affidata al software Calman di Portrait Display e a un colorimetro profilato, sarà sufficiente abbassare la luminanza del pannello, impostare il controllo del gamma a -1 e intervenire semplicemente sul controllo del bilanciamento del bianco a 2 punti (quindi alte e basse luci), per linearizzare perfettamente quel leggero scostamento dal riferimento alle alte luci, centrando l’ideale temperatura colore di 6500°K, il gamma 2,4, una luminanza finale di 120 nit e un deltaE medio di appena 0,4. Sarebbero disponibili anche i controlli a 20 punti, ma visti i risultati già ottenuti con i soli 2 punti, è onestamente inutile starci a perdere tempo.

Per quanto riguarda l’HDR, impostate il preset “Filmaker” e godetevelo così com’è, non c’è alcun motivo di stare a calibrare!

LA PROVA DI VISIONE E CONCLUSIONI

Dalle misure e durante l’utilizzo meno esigente della quotidianità, questa seconda generazione di QD-OLED di Samsung denota i miglioramenti delle prestazioni e i tanti piccoli affinamenti introdotti. Possiamo quindi parlare di proficua evoluzione, che non stravolge la già ottima base di partenza dello scorso anno.

Già di fabbrica necessita di pochissimi interventi ed è stato capace di mettere in luce delle modalità d’immagine SDR e HDR che rasentano la correttezza assoluta. Come vi ho descritto nel paragrafo precedente, vi sconsiglio di usare le modalità “Intelligenti” e di fare affidamento ai vari preset. Modalità d’immagine che attivano tutte di default il “Risparmio energetico” e relativo sensore di luminosità ambientale. Per l’uso quotidiano – che alterna visioni diurne a serali (stanza buia) – tenetelo pure attivo: funziona bene e riesce sempre a impostare una luminosità di quadro adeguata.


Specie in stanza buia non presenterà mai problemi, mentre durante l’uso diurno la maggiore luminanza in gioco, unita anche all’intervento di “Attenuazione dei loghi” può portare in alcune circostanze “televisive” o di gaming a un intervento ancora un po’ troppo invasivo del limitatore di luminanza (ABL). E questo soprattutto in HDR. La disattivazione dell’attenuatore riesce in gran parte a limitare l’effetto, ma vi suggerisco di farlo solo con film e serie TV (in cui non saranno presenti loghi), perché è vero che questo pannello 2023 sembra garantire una migliore efficienza (da cui le maggiori prestazioni di picco), ma non sappiamo che impatto potrà avere alla lunga questa rinuncia sul “burn-in”.


La qualità delle immagini in stanza buia è, a dir poco, superlativa: il nero è ovviamente “tombale”, la modulazione e il dettaglio alle basse luci molto efficace, i colori risultano sempre estremamente naturali e con ottime sfumature intermedie e poi, in HDR, il pannello garantisce quest’anno una ulteriore riserva dinamica e ne traggono vantaggio anche l’intensità dei colori. Alla luce di tali prestazioni, l’assenza del supporto ai contenuti in Dolby Vision fa veramente storcere il naso, sebbene già con l’HDR10 e soprattutto l’HDR10+ (con i metadati di tone mapping che diventano dinamici come in Dolby Vision) la riproduzione delle immagini sia a dir poco eccellente e anche il tone mapping venga gestito in maniera esemplare anche con contenuti ad elevatissima dinamica (dai 2000 nit in su).


L’elettronica integra anche un algoritmo di tone mapping dinamico dedicato ai contenuti con metadati statici in HDR10. Sulla carta dovrebbe contribuire a migliorare la resa alle alte e basse luci dei contenuti con grading HDR particolarmente elevato (dai 2000 nit in su) lasciando intatti quelli fino a 1000 / 1500 nit e con i test pattern fa esattamente quel che deve, riuscendo a comprimere correttamente la dinamica anche oltre i 4000 nit. Con i filmati reali, tende invece ad esaltare i toni medi anche quando non sarebbe necessario, dando complessivamente la percezione di immagini “più luminose” del previsto e non riuscendo sempre a gestire sequenze ad elevatissima dinamica, arrivando comunque al clipping. Il consiglio è quindi di tenerlo disattivato (specie al buio, non vi servirà) e, al limite, attivarne il processing per guadagnare più “impatto” durante visioni diurne o in ambienti illuminati.

A proposito di situazioni diurne e illuminate, il livello del nero tende un po’ a sollevarsi e ciò è dovuto all’assenza di un layer di polarizzazione, che permette di attenuare le fastidiose riflessioni sullo schermo, ma ha portato con sé questo rovescio della medaglia. Non pregiudica la visione, però si nota. In compenso, risulta molto ampio l’angolo di visione.


Sebbene la diagonale da 77 pollici sia una novità di quest’anno, l’architettura del pannello non è cambiata e quindi rimane ancora il cosiddetto difetto di “Color Fringing”, dovuto alla particolare disposizione a triangolo dei subpixel RGB (vedi immagine). Durante la visualizzazione di un testo in modalità monitor PC e anche con alcune grafiche dei videogiochi, ad esempio, intorno ai caratteri sarà possibile notare una mancanza di nitidezza dovuta a un leggero debordamento di verde e magenta. Nulla di minimamente percepibile e visibile poi con i contenuti video a normale distanza di visione, ma il difetto c’è.


Tra i pregi dell’elettronica più evoluta di Samsung, una menzione speciale la merita senz’altro l’upscaling, che su un televisore di così ampia diagonale risulta ancor più apprezzata. Le immagini restituite a schermo risultano compatte, pulite e dettagliate, sia con materiale di partenza a definizione standard che in HD. Entro certi limiti, naturalmente: molto dipenderà anche dalla qualità di partenza delle emittenti TV o dei contenuti in streaming riprodotti.

La resa della risoluzione in movimento risulta molto buona grazie a un intervento dell’elaborazione (anche regolabile manualmente sui parametri di de-judder, blur e de-noise) molto efficace e sostanzialmente priva di particolari difetti. Ovviamente senza esagerare con le impostazioni, pena la comparsa di inevitabili artefatti e del classico “effetto telenovela”. Le impostazioni prevedono anche la possibilità di attivare l’interpolazione dei frame “Movimento nitido” che sconsiglio di utilizzare in quanto causa di fastidioso flickering e una significativa perdita di luminosità.


In modalità gaming, i preset disponibili prediligono una resa più “fredda” e “aperta” e quindi sulla carta anche meno rigorosa. Chi volesse potrà comunque intervenire con ampie personalizzazioni delle regolazioni e anche attivare la gestione del moto, riuscendo comunque a contenere l’input lag entro i 30ms.


Per quanto riguarda la Smart TV e le App di streaming, la nuova versione Tizen 7.0 è risultata quest’anno complessivamente più reattiva e fluida e non abbiamo riscontrato problemi nel riconoscere correttamente i vari contenuti SDR, 4K, HDR (ovviamente limitati ad HDR10 e HDR10+), così come il Dolby Atmos quando presente e anche in pass-through eARC verso una soundbar o un sistema Home Theater compatibile.

A proposito di audio, grazie all’esternalizzazione di alimentazione e gran parte dell’elettronica al “One Connect Box”, il sistema integrato prevede ora un set di altoparlanti in configurazione 4.2.2 con una potenza complessiva che sale a 70W. Le voci sono sempre molto chiare e l’erogazione più che sufficiente a insonorizzare un ambiente di medie dimensioni. Sebbene sia leggermente migliorato l’apporto di basse frequenze, non aspettatevi chissà quali deflagrazioni. A maggior ragione con un 77 pollici, forse fareste bene ad affidarvi a un sistema sonoro esterno.


A tal proposito, la funzionalità “Q Symphony” permette di abbinare una soundbar Samsung compatibile per combinare sia gli altoparlanti del TV, sia quelli della barra sonora e cercare di ricostruire più efficacemente gli effetti sonori multicanale. La presenza del supporto Dolby Atmos “nativo” consente – volendo – anche la trasmissione wireless delle tracce “a oggetti” verso alcune sound bar compatibili del costruttore coreano.

La nuova serie OLED S95C supera quindi la prova a pieni voti e riesce anche a migliorare le già eccellenti prestazioni della gamma QD-OLED dello scorso anno. Manca ancora qualche affinamento dell’elettronica per renderlo davvero un riferimento assoluto del settore, ma specie in questa diagonale da 77 pollici è capace di regalare ore di autentico godimento cinematografico e ludico a 360°.

In conclusione ricordiamo ancora una volta i prezzi di listino dei tre tagli disponibili per questo OLED S95C, si parte da 1.899 Euro per il modello da 55 pollici, saliamo a 2.799 per quello da 65 e arriviamo a 3.799 per il 77 pollici. Prezzi già di loro interessanti ma che lo diventano ancora di più se guardiamo allo street price (vedi box Amazon sopra), che parla di circa 1500 Euro per il 55 pollici, 2169 per il 65 e 2878 Euro per il 77 pollici.

PRO E CONTRO

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Scritto da: redazione

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