Falliti i colloqui di fusione con Kioxia Holdings Corporation, produttore giapponese di memorie flash e unità a stato solido, Western Digital ha annunciato che si dividerà in due società distinte, entrambe quotate in borsa.
Western Digital, che lo scorso maggio fu vittima di un importante attacco hacker, scorporerà la sua attività flash, che si concentra sulle memorie per computer, dispositivi e unità portatili, da quella degli HDD che si focalizzerà sulla vendita di memorie ad alta capacità ai data center cloud.
David Goeckeler, amministratore delegato della società statunitense, ha confermato questa decisione durante una riunione con gli investitori:
“Dopo aver valutato attentamente una gamma completa di alternative, il team di gestione e il consiglio di amministrazione di Western Digital hanno stabilito che lo scorporo del business flash è la migliore alternativa realizzabile in questo momento”
L’annuncio è arrivato insieme ai risultati finanziari della società per il primo trimestre fiscale in cui ha riportato un fatturato netto di 2,75 miliardi di dollari, un calo del 26% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sebbene ancora leggermente migliore di quanto previsto dagli analisti. La divisione flash storage è scesa del 9,6% a 1,56 miliardi di dollari, mentre l’unità HDD è scesa del 40,7% a 1,2 miliardi di dollari.
La separazione delle due attività verrà strutturata in modo esentasse, secondo quanto affermato dall’azienda, nel corso della seconda metà del 2024. Questa tempistica, secondo gli analisti, potrebbe giocare a favore di Western Digital, dal momento che si prevede una ripresa sia il mercato degli HDD che di quello delle memorie Flash.
Western Digital e Kioxia, partner da molto tempo, stavano parlando da anni di una possibile fusione ma le trattative sono state spesso ostacolate da questioni di controllo, leadership, economia e politica. L’accordo, alla fine, è fallito dopo che un azionista indiretto di Kioxia, SK Hynix Inc, ha dichiarato che non avrebbe sostenuto economicamente una fusione.
Qualora l’accordo fosse andato a buon fine, la società combinata avrebbe controllato un terzo del mercato globale di memoria flash NAND, alla pari Samsung Electronics, e avrebbe minacciato la posizione di Hynix, il numero 3 al mondo.
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