Il trailer di Pain Hustlers ha spinto molte persone a guardare il film Netflix con Emily Blunt e Chris Evans; tuttavia, il finale non è stato certo dei più basilari. Se desiderate ricevere una chiave interpretativa sulle complesse ultime scene della pellicola, allora questo è il posto giusto per voi!
Dopo la serie di eventi che coinvolge Liza Drake, Pete Brenner e tutti gli altri personaggi, le deposizioni del procuratore americano specificano che il Lonafen coincide con semplice fentanil: ecco spiegate le terribili reazioni dei pazienti, assuefatti dalla sostanza fino a morire di overdose. Lizia viene perciò condannata a sedici mesi di prigione.
Quindici mesi dopo, Liza viene rilasciata prematuramente e, come lo spettatore ha modo di scoprire, collabora con sua madre e svariati rappresentanti per creare l’azienda di cosmetici che lei e Jackie avevano immaginato. L’esperienza con Zanna? Un’epoca ormai passata; in alcuni momenti, però, la donna si immagina nei panni di amministratore delegato, impegnata a proteggere l’azienda dalla corruzione imperante… almeno finché non si ridesta, spaventata da pensieri simili.
Non è difficile postulare un parallelismo tra quest’ultima dinamica e l’astinenza da sostanze: similmente a quanto farebbe un tossicodipendente, infatti, Liza si ritrova senza il potere e la ricchezza. Da un lato, addita elementi simili come eticamente sbagliati; dall’altro, però, vorrebbe tornare alle gioie passate e sperimentare ancora una volta quel brio che l’ha fatta sentire viva, nonostante le terribili conseguenze che ne sono derivate.
Insomma, il finale della pellicola ci suggerisce ancora una volta quanto profondo sia stato il lavoro di scrittura, favorito a sua volta dalle interpretazioni del prestigioso cast. A proposito, Liza Drake di Pain Hustlers esiste davvero?
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