Dopo la deroga di tre mesi per adeguarsi alle nuove norme Ue sulle etichette, concessa ieri alle cantine dal ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, arrivano le prime reazioni dei produttori.
«Esprimiamo soddisfazione per il significativo impegno del ministro Lollobrigida nel procrastinare l’applicazione delle nuove norme comunitarie di etichettatura dei vini – ha detto Micaela Pallini, presidente di Federvini –. Una risposta istituzionale tempestiva che dimostra la comprensione dell’impatto economico che la misura avrebbe prodotto e che riconosce l’impegno diligente delle imprese del comparto vitivinicolo italiano che da tempo avevano provveduto ad allinearsi alle richieste della Commissione europea».
Il decreto del Ministero autorizza l’impiego e l’esaurimento delle etichette già presenti a magazzino.
La questione delle etichette crea malumori anche tra i produttori europei: nel contesto di incertezza sulle nuove norme sulle etichette elettroniche con gli ingredienti del vino, la Ceev (Confederazione europea del settore vino) chiede «alla Commissione europea, agli Stati membri e al Parlamento europeo di lavorare insieme per concordare un’interpretazione condivisa e armonizzata sull’identificazione del QR-code», ha detto Ignacio Sánchez Recarte, segretario generale della Confederazione.
«Mentre questo lavoro è in corso, chiediamo di sospendere l’interpretazione contenuta nelle linee guida della Commissione su come il codice QR debba essere identificato sull’etichetta – ha aggiunto Recarte – e che le etichette con codice QR possano essere utilizzate senza essere contestate dalle autorità di controllo».
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