Nell’ambito della lotta contro gli sprechi e per promuovere un’economia più sostenibile, il Consiglio e il Parlamento Europeo hanno raggiunto un accordo politico provvisorio su una proposta di regolamento sul packaging e sugli sprechi di imballaggi. Questo accordo mira a rispondere all’aumento preoccupante degli sprechi di imballaggi nell’UE, cercando al contempo di armonizzare il mercato interno del packaging e di promuovere pratiche più eco-compatibili.
Il settore del packaging e la gestione degli sprechi di imballaggi sono di fondamentale importanza per l’UE, con un valore economico significativo e un impatto ambientale rilevante. Tuttavia, l’attuale direttiva europea sui packaging, adottata nel 1994, non ha raggiunto gli obiettivi ambientali desiderati. La nuova proposta di regolamento si inserisce nel contesto più ampio del Green Deal europeo, cercando di trasformare l’Unione Europea in un’economia circolare e sostenibile.
La proposta affronta l’intero ciclo di vita degli imballaggi, ponendo l’accento sulla sicurezza e sulla sostenibilità. Si prevede che tutto il packaging sia riciclabile e che siano ridotte al minimo le sostanze preoccupanti. Inoltre, si mira a migliorare l’informazione al consumatore attraverso requisiti di etichettatura armonizzati. Seguendo la gerarchia dei rifiuti, l’obiettivo principale è ridurre drasticamente la produzione di rifiuti di imballaggio, fissando obiettivi di riutilizzo vincolanti e limitando l’uso di imballaggi monouso.
L’accordo raggiunto è provvisorio e dovrà essere formalmente adottato da entrambe le istituzioni.
I punti chiave dell’accordo
Sostenibilità e contenuto riciclato
L’accordo mantiene gran parte dei requisiti di sostenibilità per il packaging immesso sul mercato e gli obiettivi proposti dalla Commissione. Si rafforzano i requisiti per le sostanze nell’imballaggio, con l’introduzione di restrizioni per le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nei materiali a contatto con gli alimenti.
Si confermano gli obiettivi per il contenuto minimo di materiale riciclato nell’imballaggio di plastica entro il 2030 e il 2040. Tuttavia, sono previste esenzioni per l’imballaggio compostabile e per quello con una percentuale di plastica inferiore al 5% del peso totale. Inoltre, si invitano valutazioni periodiche sullo sviluppo tecnologico degli imballaggi di plastica a base biologica.
Obiettivi di riutilizzo
Vengono fissati nuovi obiettivi vincolanti di riutilizzo per il 2030 e obiettivi indicativi per il 2040, differenziati per tipo di imballaggio. Si prevede anche una deroga quinquennale per gli Stati membri che superano determinati obiettivi di riciclaggio e prevenzione dei rifiuti.
Si introduce l’obbligo per le attività di take-away di offrire la possibilità di riempire i propri contenitori, e si stimola l’offerta di prodotti in formati di imballaggio adatti al riutilizzo.
Sistemi di ritorno del deposito
Entro il 2029, gli Stati membri dovranno garantire la raccolta separata di almeno il 90% delle bottiglie di plastica monouso e dei contenitori di metallo per bevande, attraverso l’istituzione di sistemi di ritorno del deposito.
Prossimi passi
L’accordo provvisorio sarà sottoposto all’approvazione degli Stati membri del Consiglio e della commissione per l’ambiente del Parlamento. Una volta ratificato, sarà formalmente adottato dalle istituzioni e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’UE, entrando in vigore 18 mesi dopo la sua adozione.
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