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Tecnologia

Recensione Xiaomi 14 Ultra, LO smartphone per fare foto!

today27 Marzo 2024 10

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Xiaomi 14 Ultra è il primo smartphone che mi ha fatto lasciare definitivamente la fotocamera “da viaggio” a casa senza avere rimpianti. Vi ricorderete in realtà come già l’anno scorso assieme allo Xiaomi 13 Pro abbia affrontato diversi viaggi esperienziali portando a casa degli scatti incredibili, mai riusciti ad ottenere dal mio fido iPhone 14 Pro. Ritrovare tutto il meglio di quello smartphone, come la tele-macro con lenti flottanti, su questo nuovo Xiaomi 14 Ultra mi ha definitivamente convinto a lasciare a casa lo zaino, il mio ingombrate corredo fotografico. No, non faccio il fotografo di lavoro ma fotografare mi appassiona, ancora di più quando mi fa divertire e Xiaomi 14 Ultra è il primo smartphone che, soprattutto assieme al Photography Kit, mi riesce a far divertire.

Quattro ottiche tutte di altissima qualità ed il meglio del meglio della tecnologica fotografica su smartphone: sensore principale da 1″ stacked con dual ISO e lenti con diaframma variabile, a cui si aggiungono due teleobiettivi, di cui uno periscopico, ed entrambi con lenti flottanti. Uniamo tutto ciò ad una interfaccia di scatto gradevole, nata dalla collaborazione con Leica, e a delle funzioni aggiuntive, come la possibilità di salvare i preset di scatto, o il poter visualizzare l’anteprima del LUT applicato in LOG. Xiaomi ha lavorato molto anche sul punta e scatta, grazie a funzioni di AI pratiche, e nei video ha aggiunto un formato HDR simil “HLG” di Sony che viene chiamato MasterCinema. Unite tutto ciò alla possibilità ora di scattare in UltraRAW 16bit con tutti i sensori e otterrete il telefono perfetto da alternare alla vostra fotocamera professionale.

Sottolineo quell’alternare perché sarei un folle a dirvi che può sostituire completamente una full frame, ma anche una ottima micro quattro terzi. Di sicuro però, un cameraphone come questo permette di portarvi a delle foto ricordo di altissimo livello e di ottenerle con un enorme focus sulla qualità ottica e non quella software. Non sottovalutate questo aspetto perché se avete come passione la fotografia avere uno smartphone che evita di creare foto super nitide, con finti HDR e con delle pulizie rumore decisamente artificiali è un plus non da poco. Xiaomi ha puntato tutto sul miglior hardware a disposizione coadiuvato da feature che permettono a questo hardware di esprimere il meglio su smartphone, come gli UltraRAW per l’appunto.

Brava Xiaomi, che non solo ha migliorato le fotocamere, vero fiore all’occhiello della famiglia Ultra, ma anche tutto il contorno di uno smartphone eccellente. Migliora prima di tutto l’estetica e la piacevolezza d’uso, essenziale su un telefono ingombrante come questo, ma anche il display, che ora risulta essere ancora più luminoso e fedele lato colori. A bordo troviamo il nuovo Snapdragon 8 Gen 3 con un sistema di dissipazione rinnovato all’interno di una scocca in alluminio più resistente alle torsioni. Anche il vetro, ora leggermente curvo in tutte le direzioni, diviene più resistente grazie al passaggio ad una soluzione proprietaria chiamata “Xiaomi Glass Shield”. Scopriamo questo, la nuova velocità di ricarica ed un rinnovato sistema a quattro microfoni all’interno di questa recensione completa!

INDICE

IL CAMERAPHONE

Xiaomi 14 Ultra grazie alle sue quattro fotocamere, di altissima qualità, mette d’accordo tutti. Apprezzo prima di tutto la coerenza di Xiaomi: i tre sensori secondari sono tutti basati sul Sony IMX858 da 50MP, uno dei migliori in commercio. Questo permette anche di avere una continuità che invece non troviamo su un Galaxy S24 Ultra, dove abbiamo sensori da 200MP, 12MP, 10MP ed infine 50MP. La fotocamera più sacrificata resta sempre la selfie cam, ma credo che nessuno compri questo smartphone per farsi i selfie o perlomeno per averne di altissima qualità. L’ unico rivale fotografico di questo smartphone, OPPO Find X7 Ultra, non è tra l’altro disponibile in Italia. Pixel 8 Pro e iPhone 15 Pro hanno entrambi un buco enorme di focale dai 24mm ai 120mm, non integrando una quarta fotocamera con una lunghezza focale “a metà strada”.

Torniamo però un attimo sulla piacevolezza d’uso prima di parlare della qualità delle foto e della bontà delle ottiche messe a disposizione: Xiaomi 14 Ultra è l’unico smartphone che sin dal day one ti permette di elaborare i RAW su Lightroom, l’app di editing più diffusa, con i profili Adobe integrati. Questo perché Xiaomi ha curato aspetti, come queste collaborazioni, in modo che l’utente ritrovi la stessa piacevolezza d’uso che si ha con una fotocamera professionale. Il Photography Kit è l’ennesima dimostrazione di ciò: un accessorio che di base è inutile su smartphone, ma avere quell’impugnatura, il tasto di scatto a doppia corsa, le ghiere per controllare parametri come ISO e tempi di scatto, ti fa sembrare di avere una mini fotocamera tra le mani e ti rende più piacevole una sessione fotografica. Se iPhone ha reso pop la fotografia potremmo dire che Xiaomi assieme a Leica sta cercando di rendere pop la fotografia “professionale”, un obiettivo molto difficile da raggiungere ma sicuramente apprezzabile nell’intenzione.

Passiamo però alla qualità delle nostre foto perché, ad oggi, se prendiamo uno Xiaomi 13 Ultra e Xiaomi 13 Pro abbiamo tra le mani due smartphone che sono ancora al top e inarrivabili per i competitor. Pixel, Honor, iPhone, Samsung e Oneplus non si sono minimamente avvicinati al sensore principale da un pollice o ai teleobiettivi flottanti, basando la propria strategia sul miglioramento del software, con funzioni di apparente intelligenza artificiale. Xiaomi poteva tranquillamente adagiarsi sugli allori e non migliorare nulla ed invece ha integrato un nuovo sensore da 1″, ora stacked con dual ISO ed una gamma dinamica pazzesca, e lo ha anche dotato di una apertura variabile da f/1.6 a f/4.0. Il tele-macro poi, non è solo stato integrato in questo Ultra ma è stato anche raddoppiato ed esteso alla fotocamera periscopica 5X.


Le foto che potete ottenere da Xiaomi 14 Ultra hanno dei colori veritieri, una pasta da fotocamera “vera”, non sembrano quell’ammasso di pixel digitali che spesso si ottengono dalle foto da smartphone. Lo shutter lag è stato praticamente eliminato e la street photography ora è il regno di Xiaomi 14 Ultra. Il coating delle lenti è buono ed i flare sono ben gestiti. Tutte le fotocamere esclusa la ultrawide sono ben stabilizzate otticamente. Personalmente avrei gradito la fotocamera principale a 28MM o 35MM, come la Ricoh GRiii o la Fuji X100V. Trovo i 23mm decisamente troppo grandangolari e dispersivi in alcuni casi per la street photography. Scattando con la principale poi ho notato come l’apertura focale automatica nel 90% dei casi sia fissa a f/2.0, che siano ritratti o street o paesaggi.

La ultrawide credo di averla usata soltanto in 2-3 occasioni, non essendo i 12mm una delle mie focali preferite. Ho usato tantissimo invece la 3X, i 75mm, amando questa focale e trovando l’IMX858 e lenti flottanti con apertura focale f/1.8 una accoppiata eccellente. La 5X con i suoi 120mm ed apertura f/2.5 è anch’essa di ottimo livello ma la messa a fuoco passa da 10cm a 30cm, rispetto alla 3X, e la qualità generale dello scatto è leggermente inferiore. Negli scatti JPEG/HEIF c’è una continuità di colore abbastanza uniforme tra tutte le focali, giusto l’ultrawide soffre un po’ di più e quindi tende a dei colori differenti.

BENE ANCHE I VIDEO!

Lato video questo Xiaomi 14 Ultra è stato una piacevole sorpresa. Già lo Xiaomi 13 Pro mi era piaciuto tantissimo, con dei video meno digitali del solito e con una buona pasta. Qui ci arricchiamo del 4K/120FPS per dei super slomo, gli slowmotion in 1080P a 2000FPS (con interpolazione AI), i LOG in 4K 24 o 30fps con anteprima del LUT che vogliamo applicare in post e quel formato di registrazione HDR che vi citavo prima “MasterCinema”. Ovviamente possiamo registrare i video in Dolby Vision. La più grande pecca di questo comparto video è l’impossibilità di registrare in LOG 4K 10bit con le fotocamere secondarie, rendendo il tutto un po’ più inutile nell’ambito di una registrazione di un filmato con le varie lunghezze focali all’interno.

ESTETICA E DESIGN

Xiaomi 14 Ultra migliora e non di poco un design goffo della precedente generazione. Lo smartphone risulta più snello sia alla vista che in mano, grazie all’assenza della gobba posteriore che non gradivo particolarmente sul 13 Ultra. Il peso fortunatamente non è salito e l’avere ora un dispositivo più arrotondato rende il grip più gradevole. Il bump delle fotocamere rimane esagerato ma è anche il tratto caratteristico dello smartphone. Con il Photography Kit abbiamo ovviamente, escluso il modulo fotografico che ora passa da bluetooth a type-c, anche la cover che permette di montare dei filtri sopra all’oblò delle fotocamere. Usare un filtro ND, soprattutto in registrazione video, è una di quelle chicche che prima non vi ho citato ma rende questo telefono molto più vicino ad una fotocamera di quanto lo siano altri smartphone.

Tra il vetro frontale fino a 10 volte più resistente, la pelle sul retro fino a 6 volte più resistente e meno soggetta allo sporco ed il telaio interno migliorato, ci ritroviamo fra le mani uno degli smartphone più solidi che possiate acquistare. Bene anche la certificazione IP68. Il grip della fotocamera tra l’altro ora funge anche da power bank tramite la type-c. Non preoccupatevi perché anche una volta esaurita la sua carica continuerà a funzionare dando ancora gli imput dei vari tasti. Questa è una genialata perché permetterà di non consumare praticamente batteria durante una sessione di street photography di circa un’ora. Sul frame tutto rimane al suo posto ma vi segnalo l’assenza del supporto eSIM (potete usare solo due sim fisiche) e la presenza della type-c con uscita video.

IL DISPLAY E LO SBLOCCO

Visualizzare contenuti tramite questo display AMOLED con risoluzione WQHD+, LTPO con refresh rate dinamico 1-120HZ e 3000 Nits di picco è una goduria. Il pannello è customizzato da Xiaomi per garantire una miglior fedeltà cromatica ed una continuità di visualizzazione pari su altri device. Questo è un fattore che ho apprezzato molto dove uno Xiaomi 13 Pro spesso aveva dei colori non fedeli e che quindi portavano ad editare le foto in maniera errata. La profondità cromatica del pannello è di 12bit ma vorrei soffermarmi più che altro sul supporto all’HDR10+, HEVC e Dolby Vision in applicazioni terze come Netflix. Visualizzare contenuti multimediali su questo pannello è una goduria, alla pari di iPhone che reputo ancora ad oggi l’esempio da superare in questo ambito.


Bene anche la presenza di un PWM Dimming di 1920Hz che attenua il fastidio degli occhi nel mentre si visualizza il pannello. I rivali storici come Pixel, Samsung e iPhone sono ancora fermi a 1/4 di questo valore. Per quanto riguarda la visibilità in esterna è ottima ma come sempre vi ricordo di non prendere come esempio i picchi di luminosità poiché quei 3000/4000/5000 nits li raggiungiamo soltanto in pochissimi e brevi frangenti. Nel quotidiano siamo a circa 1200 Nits che però non sono mai scesi per colpa di un eventuale risparmio energetico. Per sbloccare questo Xiaomi 14 Ultra possiamo far fede ad un eccellente sblocco con l’impronta digitale grazie al sensore di riconoscimento posto sotto al display. Eventualmente possiamo sfruttare anche la selfie camera per lo sblocco con il volto 2D.

SOFTWARE E AGGIORNAMENTI

Se la fotocamera ed il suo software sono super curati, anche grazie alla collaborazione con Leica che ha portato un po’ di pulizia grafica, lo stesso ancora non si può dire per una HyperOS, ex MIUI, ancora un po’ caotica. In queste settimane di utilizzo non ho avuto bug, freeze, crash o altro, né sono stato invaso dai bloatware dopo aver disinstallato 4-5 app e nascosto Mi Browser e Mi Video. Escluso questo ci sono però ancora luci ed ombre in questo software, che andrebbe reso più minimale e più semplice in alcune operazioni. Ad esempio è abbastanza surreale dover scaricare un plug in per accedere la prima volta all’editor interno della galleria proprietaria. Anche la gestione della tendina delle notifiche andrebbe ottimizzata ed andrebbero rimosse alcune applicazioni un po’ troppo invasive come Mi Browser, Mi Video e l’App Store proprietario, tutte di dubbia utilità e comunque “doppioni” di app Google già presenti e ben funzionanti.


Queste applicazioni con le loro eventuali ads possono aver senso su un Redmi da 200€ dove ovviamente i margini sono più ridotti e in qualche modo può far comodo monetizzare, ma su un top di gamma da 1500€ di listino il tutto risulta maggiormente fuori luogo. Detto questo, come già detto, tutto si può nascondere ed è come se non fossero mai esistite, ma è il concetto alla base che è sbagliato e ci vorrebbe proprio un cambio di filosofia che le elimini definitivamente su smartphone di questa fascia.

Per il resto le incoerenze grafiche sono il minore dei mail e sono presenti in tutte le UI, esclusa forse la NothingOS. Pensiamo ad esempio ai Pixel, che da oltre tre anni non riescono ad integrare tutte le icone delle app di terze con la loro grafica Material You del Pixel Launcher; basterebbe fare un convertitore di icone come ha dimostrato una piccola azienda come Nothing, ma a quanto pare non è la priorità.


Alcuni utenti criticano poi la HyperOS per le somiglianze con iOS, io non le reputo una cosa negativa, soprattutto se queste somigliante portano un valore aggiunto; ed apprezzo molto anche il fatto di trovarci di fronte ad una interfaccia grafica ricca di funzioni ma leggerissima. L’HyperOS pesa quattro o cinque volte meno della OneUI, motivo per cui uno smartphone , soprattutto se di fascia media, nel lungo periodo inizia ad avere delle incertezze.

Ho gradito poi come Xiaomi non abbia convertito funzioni già presenti all’interno dei propri smartphone, come la gomma magica o la sostituzione del cielo nelle immagini, in strumenti legati all’ intelligenza artificiale; come invece fatto da diversi competitor che hanno semplicemente cambiato il nome a fuzioni già esistenti per poterle vendere come incredibili novità. Poche chiacchiere e tanta sostanza, questo è quello che dovrebbero fare i produttori lato software.

Personalmente ho usato Xiaomi 13 Pro per quasi un anno come smartphone personale e ho potuto piacevolmente notare come Xiaomi lo abbia aggiornato alla stregua di un Galaxy S23 con quasi un aggiornamento al mese, e non solo perché Android 14 è addirittura arrivato prima rispetto a S23. Xiaomi sui top di gamma sta lavorando bene lato aggiornamenti e seppur non si abbiano ancora i 7 major update di un S24 Ultra vi direi che potete dormire sonni abbastanza tranquilli per 3-4 anni con questo Xiaomi 14 Ultra nelle vostre tasche. Tra l’altro, come ci ha dimostrato la stessa Google con il Pixel 8 è inutile avere sette anni di aggiornamenti se già al primo anno la metà delle feature non arrivano.

SCHEDA TECNICA

  • display: AMOLED LTPO 6,73″ WQHD+ 3200×1440, 522ppi, refresh rate 1-120Hz AdaptiveSync Pro, campionamento tocco fino 240Hz, 3.000nit picco, display Pro HDR, Dolby Vision, HDR10+, HDR10, HLG, modalità di lettura adattiva, modalità luce del sole, PWM dimming / DC dimming 1.920Hz, TÜV Rheinland Low Blue Light, Flicker Free, Circadian Friendly
  • piattaforma mobile: Qualcomm Snapdragon 8 Gen 3
  • memoria:

    • 12/16GB di RAM LPDDR5X
    • 256GB/512GB/1TB interna UFS 4.0

  • OS: Xiaomi HyperOS
  • Xiaomi Dual-Channel IceLoop
  • resistenza: IP68
  • sensore impronte digitali: integrato nel display
  • connettività: dual SIM 5G, WiFi 7, Bluetooth 5.4, NFC, USB-C 3.2 Gen2, satellitare, GPS
  • fotocamere:

    • anteriore: 32MP, f/2,0, 1/3,14″, Dynamic Framing (0,8x, 1x), modalità notturna, HDR, modalità ritratto con controllo effetto bokeh e profondità
    • posteriori:

      • Leica Vario-Summilux 1:1,63-2,5/12-120 ASPH
      • 50MP principale Leica, 23mm, sensore 1″ LYT-900, apertura variabile continua f/1,63-f/4,0, pixel 1,6um, Super Pixel 4-in-1 3,2um, HyperOIS, Octa-PD
      • 50MP tele flottante Leica, IMX858, f/1,8, OIS, macro 10cm, 75mm
      • 50MP periscopica Leica, IMX858, f/2,5, OIS, macro 30cm, 120mm
      • 50MP ultra grandangolare Leica, IMX858, f/1,8, FOV 122°, 12mm, AF, macro 5cm
      • lunghezze focali: 12mm, 23mm, 75mm, 120mm, 46mm, 240mm
      • Leica Authentic Look, Leica Vibrant Look, Leica Sepia, Leica Blue, Leica Vivid, Leica Natural, Leica BW Natural, LEica BW High Contrast, 24mm Documentary, 50mm Swirly bokeh, 75mm Portrait, 90mm Soft focus

  • batteria: 5.000mAh, ricarica 90W HyperCharge, 80W wireless, ricarica inversa. Nota: si precisa che solo il modello destinato al mercato cinese è dotato di batteria carbon silicon da 5.300 mAh.
  • audio: speaker stereo, 4x mic, Dolby Atmos
  • dimensioni: 161,4×75,3×9,2mm
  • peso:

    • Black, White: 224,4g
    • Blue: 229,5g
    • Titanio: 229,6g

  • materiale: pelle vegana, frame in alluminio, Xiaomi Shield Glass
  • colori: Black, White

PRESTAZIONI, BATTERIA E USO GENERICO

Lato prestazioni ci troviamo di fronte all’ennesimo eccellente top di gamma del 2024: Snapdragon 8 Gen 3, 16GB di RAM LPDDR5X e 512GB di storage UFS 4.0. Vi anticipavo prima che c’è un ottimo sistema di dissipazione. Il calore difatti è ben trasportato all’esterno, precisamente in zona alta centrale. Difficilmente andiamo a toccare con mano quella zona e ciò permette di dissipare bene il calore e tenere la batteria in un range di temperatura che non la danneggi sul lungo tempo.

Honor Magic 6 Pro e OnePlus 12 gestiscono leggermente meglio le temperature, sopratutto l’Honor, ma parliamo di qualche grado di differenza. Tutte le applicazioni social girano a meraviglia e le animazioni della HyperOS aiutano ad avere anche un impatto visivo notevole nelle varie transizioni. Degno di nota anche l’ambito gaming dove ok lo smartphone diventa tiepido ma anche dopo un’ora di Honkai Star Rail il throttling non si traduce in un calo di prestazioni.


BATTERIA E RICARICA

La batteria da 5000mAh fa un ottimo lavoro ma nulla più e nulla meno di quanto siamo già abituati a vedere su questa fascia di prezzo. Anche qui l’Honor Magic 6 Pro con i suoi 5600mAh fa la differenza, grazie anche alla batteria carbonio-silicio. Occhio però alla possibilità di sfruttare il Photography Kit. Con esso infatti sono riuscito a chiudere una giornata classica di quelle intense, che spesso vi racconto nelle recensioni, con ancora il 55% di batteria. Grazie a quei 1500mAh in più infatti non avrete mai il dubbio di non arrivare a sera, anzi, potrete addirittura pensare di fare due giorni di autonomia con utilizzo blando/standard. La carica rapida a 90W permette di ottenere una ricarica completa in meno di 35 minuti mentre via wireless ci assestiamo ad 80W, non male. Pixel 8 Pro ci mette, via cavo, il triplo del tempo mentre iPhone 15 Pro Max addirittura il quadruplo del tempo.

MICROFONI, RICEZIONE E CONNETTIVITA’

Bene, anzi benissimo, i microfoni. Ora ne abbiamo quattro a disposizione e lavorano tutti all’unisono per registrare il miglior audio possibile. Quando registriamo dei video possiamo anche scegliere quali microfoni utilizzare per escludere l’audio proveniente da una determinata direzione. Ho utilizzato personalmente Xiaomi 13 Pro per molti concerti la scorsa estate, preferendolo spesso ad iPhone 14 Pro, e trovare un focus ancor più migliorato su questo ambito è sicuramente piacevole. Già perché parliamo comunque di telefoni ed avere sia ottimi microfoni che una ottima ricezione è essenziale. Xiaomi 14 Ultra in questo non ha nulla da recriminare: nel classico tratto autostradale dove smartphone come S24+, iPhone e Pixel hanno qualche incertezza e tendono ad interrompere lo streaming musicale di Apple Music in qualità loseless, qui non abbiamo problemi tali. Eccellente anche la connettività grazie ad un Wi-Fi 7 e Bluetooth 5.4

DUE OTTIMI SPEAKER

L’audio, coadiuvato dal Dolby Atmos, è di ottimo livello. Non solo abbiamo uno speaker superiore secondario di ottimo livello ma i due altoparlanti si modellano in base al loro orientamento. Se mettiamo lo smartphone in landscape lo speaker sinistro prenderà il canale audio sinistro mentre il principale prenderà il canale destro. S24 Ultra rimane ancora leggermente preferibile e poco più potente ma parliamo di virgolette.

CONCLUSIONI E PREZZO

Concludiamo questa recensione con un piccolo focus sul prezzo. 1499,90€ sono sicuramente tanti, ma in linea con la concorrenza. Questo Xiaomi ha tutte le carte in regola per essere “il migliore”: display, vibrazione, prestazioni, batteria, speaker, microfoni, e soprattutto fotocamera. In tutti questi aspetti lui può essere tranquillamente il migliore o giocarsela per un posto sul podio. Al netto di ciò rimane soltanto un software che risulta completo, lontano da quei bug esistenziali della MIUI 12/13, ma un po’ confusionario. In base a tutto ciò reputo il prezzo richiesto corretto per un prodotto sicuramente costoso ma non caro. Chi lo ha acquistato nelle fasi iniziali di lancio ha poi sicuramente fatto un super affare tra bundle vari e trade-in che portavano la spesa a praticamente 800€, quasi regalato oserei dire per ciò che offre.

Fa strano pensare ad una Xiaomi così tanto competitiva e che primeggia con i migliori smartphone Android se penso a qualche anno fa dove arrancava con uno Xiaomi 10 e 11 non privi di difetti e quasi finiti nel dimenticatoio. Se domani dovessi dar via tutti i top di gamma e tenerne soltanto uno probabilmente sarebbe proprio questo Xiaomi 14 Ultra, poiché non solo riesce a fare perfettamente ciò che fanno gli altri smartphone ma, come detto in apertura, permette anche di viaggiare e lasciare a casa una fotocamera professionale senza troppi rimpianti. In attesa che OPPO torni a vendere top di gamma anche in Italia posso affermare che abbiamo tra le mani il cameraphone da battere: Xiaomi 14 Ultra.

NIENTE ESIMQUALCHE BLOATWARE DI TROPPO

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Scritto da: redazione

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