A lezione dagli English Teacher

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Il quartetto britannico pubblica un convincente album di debutto. La band di Leeds mostra una grande abilità nel giocare con il pop, amalgamandolo con svariate suggestioni sonore e riuscendo a smarcarsi da facili etichettature.
“Se l’anno sarà buono la metà di quello passato, sarò felice”, diceva nel 2022 Lily Fontaine. Quattro anni prima aveva conosciuto all’università alcuni coetanei interessati alla musica come lei, che si era messa in testa di scrivere canzoni quando nel 2016 aveva scaricato sul suo telefono l’app GarageBand.

Gli English Teacher, però, nascono sul serio proprio durante la pandemia. In quel periodo, forse per reazione alle conseguenze della Brexit, molti gruppi emergenti si sono lasciati conquistare dalla ruggine spigolosa delle sonorità postpunk. Il quartetto di Leeds, formato dal batterista e pianista Douglas Frost, dal bassista Nicholas Eden, dal chitarrista Lewis Whiting e, appunto, dalla cantante e musicista Fontaine, ha declinato la formula nel brano R&B, preludio dell’Ep di debutto Polyawkward.

Uscito nel 2022, il disco di cinque canzoni abbracciava soluzioni arty, spoken word, psichedelia, geometrie acide e un cantato irresistibilmente accattivante. Ma non mancavano improvvisi cambi di tempo, rapide inversioni di scena e una buona dose di teatralità.

William Blake, Shelley, Keats

Prodotto dal talento nostrano Marta Salogni, This Could Be Texas è un esordio potente. Fontaine ha una scrittura logorroica e ironica che ricorda Alex Turner degli Arctic Monkeys: tra i suoi versi si aggirano donne giustiziate nel 17° secolo per stregoneria, un terrorista di estrema destra arrestato nel 2006, attori, luoghi che hanno ispirato Charlotte Bronte. Può capitare di ascoltare nelle stessa strofa rimandi a Nosferatu, Doctor Who, il “bipensiero” orwelliano, Le Carré, pornostar, William Blake, Shelley, Keats.

Più in generale, frammenti che sembrano rubati dal vociare di una strada: “il figlio dell’amico di Steve suonava nei Fall”, “ho iniziato a fischiare al mattino, “forse i riflettori non fanno per me”, “hai sentito della moglie che non è mai arrivata all’altare?”. Gli English Teacher spalmano i tredici brani dell’album sul quotidiano dell’Inghilterra settentrionale, mappando il loro territorio sonoro con posti e facce reali, colorandolo con frammenti di cultura pop e letteratura classica, arguzia intellettuale e istinto pratico da working class.