Dopo Capodanno la serranda non si è più rialzata. L’attacco dell’ex sindaco leghista, la preoccupazione del vicino teatro, e la risposta della moglie dello chef
di FoodCulture
Avevamo scritto qui della decisione dello chef tristellato e celebrità tv, Antonino Cannavacciuolo, di chiudere il suo bistrot a Novara. Da cinque mesi quello che era un prestigioso luogo della grande ristorazione e della cultura nel centro piemontese ha la serranda abbassata. Eppure lo chef, la sua prima ispiratrice e collaboratrice, sua moglie Cinzia Primatesta, avevano investito quasi due milioni di euro per impreziosire e rilanciare l’attività con la firma di Cannavacciuolo. Ma in seguito quell’impegno non è stato confermato: via lo staff, fermo il bistrot. E dopo mesi ecco il duro botta e risposta.
“Riapra o se ne vada”
In un ideale e steroteipato duello Nord-contro-Sud, a tuonare contro Antonino Cannavacciuolo, sia sui suoi social che dalle pagine de La Stampa, è l’ex sindaco in quota Lega di Novara, Massimo Giordano, attualmente segretario provinciale del Carroccio. Che dopo cinque mesi di locali vuoti, bui e con serranda abbassata ha puntato il dito addosso allo chef: “E’ un salotto della città (il bar della Coccia poi Cannavacciuolo Bistrot, ndr) non può restare chiuso per tutto questo tempo. Chi non ama la città faccia pure le valigie. E’ incomprensibilmente sceso il silenzio su una pagina non brillante di questa città: locale chiuso da mesi, serrata, angolo buio e teatro con le ‘pive nel sacco’. Inaccettabile questa cosa, soprattutto da chi va in televisione a fare trasmissioni per il rilancio dei locali in difficoltà“. Preoccupazione anche dal cda del Teatro Coccia, la cui attività è in corso, con il suo tradizionale “appoggiarsi” al buon funzionamento del bistrot lì vicino. Nelle parole del presidente Fabio Ravanelli: “Non sappiamo niente di come Cannavacciuolo voglia gestire la situazione”. Ma secondo Ravanelli, un grande nome “deve farsi carico di situazioni” difficili. Quasi 600 metri quadri suddivisi su quattro locali di pregio, al canone di locazione (sempre pagato) di 3.500 euro al mese. Dopo Capodanno, il silenzio. Ma arriva la risposta.
“Cediamo a un ottimo ristoratore”
A romprere il silenzio dello staff Cannavacciuolo e rispondere a critiche e accuse, proprio dalle pagine del principale quotidiano piemontese, è Cinzia Primatesta, moglie dello chef e partner in tutti gli affari e le strategie di business. “Passiamo la mano a un ottimo ristoratore, prendiamo la migliore decisione per Novara, se non l’abbiamo ancora comunicata è perché non c’è ancora nulla di definitivo”. Poi la chiusa, molto netta: “Abbiate fiducia e rispetto verso chi ha investito 2 milioni di euro per risanare un posto sia dal punto di vista strutturale che sotto il profilo energetico e della fama, dando tanto in quasi dieci anni alla città”. L’avventura era cominciata infatti nel 2015.
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