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Ambiente

Ecco perché le uova rosa della lumaca mela spaventano gli agricoltori

today9 Giugno 2024 26

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La buona notizia è che in Italia non è ancora arrivata. Quella cattiva è che non ci deve arrivare. Stiamo parlando della lumaca mela, un genere di mollusco d’acqua dolce che può risultare molto dannoso per gli ecosistemi acquatici. Su siti e giornali, in questi ultimi giorni, è rimbalzato l’allarme: chiunque notasse le sue uova rosa a grappolo, nei campi o presso i corsi d’acqua, è tenuto a segnalarne la presenza al Servizio fitosanitario nazionale o regionale.

A chiederlo è l’Unione europea, che con la direttiva 697 del 2012 ha inserito la lumaca mela nella lista degli organismi nocivi soggetti a quarantena, e ha stabilito il monitoraggio intensivo in tutti gli Stati membri della Ue. Ma perché è tanto pericolosa? La lumaca mela, il cui nome scientifico è Pomacea canaliculata, è un mollusco d’acqua dolce originario del Sudamerica. Si tratta di una specie invasiva, perché in natura non ha predatori. E tra gli ecosistemi acquatici che danneggia ci sono le risaie. Ecco perché il mondo dell’agricoltura ha alzato la guardia: tra le colture messe a rischio dalla lumaca mela c’è appunto il riso, di cui l’Italia è il primo produttore europeo.

Le uova rosa della lumaca mela spaventano gli agricoltori

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Dato che il Lombardia si coltiva oltre la metà di tutto il riso made in Italy, i servizi della Regione non vogliono rischiare di farsi cogliere impreparati. Sul sito del Servizio fitosanitario regionale si trovano tutte le informazioni utili sul mollusco: come riconoscerne le uova, che vengono deposte a grappolo fuori dall’acqua, ma anche come individuarne gli esemplari adulti. Per capire per esempio se una risaia è stata colpita dalla lumaca mela, dicono gli esperti lombardi, bisogna osservare con attenzione la superficie vegetale: se si sta riducendo sensibilmente, allora vuol dire che c’è un’infestazione in corso.

Al momento, spiega la Coldiretti, gli agricoltori italiani non sono preoccupati. Il mollusco, sostiene anche il Servizio fitosanitario regioanle, non è mai stato ritrovato in Lombardia né in Italia. In Europa, invece, ha fatto la sua prima comparsa nel 2010 nella regione spagnola della Catalogna, presso il delta del fiume Ebro. Da allora, le autorità europee sono in allerta. Nessuno vuole rischiare, per esempio, che la lumaca mela diventi il prossimo granchio blu: un crostaceo, anch’esso privo di predatori, che proprio per questo negli ultimi due anni ha colonizzato diversi tratti della costa nazionale, mandando a gambe all’aria diversi allevamenti di cozze e vongole, di cui appunto si ciba.

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Sono gli effetti collaterali della globalizzazione: specie endemiche di alcuni Paesi viaggiano a nostra insaputa a bordo delle navi merci, fino ad approdare a nuove aree del globo e lì trovare condizioni favorevoli per attecchire. È successo con il granchio blu, originario del Nordamerica, ma anche con la cimice asiatica, che negli ultimi decenni ha invaso i frutteti accanendosi in particolare sulla produzione di pere.



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Scritto da: redazione

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