La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dall’azienda televisiva, confermando la sentenza d’appello del 2022 che riconosceva l’illegittimità del demansionamento subito dalla conduttrice
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Dopo una lunga battaglia legale durata ben 20 anni, Alessandra Canale, storica “signorina buonasera” della Rai, ha ottenuto giustizia. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dall’azienda televisiva, confermando la sentenza d’appello del 2022 che riconosceva l’illegittimità del demansionamento subito dalla conduttrice e la condannava al risarcimento di 53.830 euro.
Un risarcimento per le sofferenze e l’ingiustizia subita
Tra il 2006 e il 2013, infatti, Alessandra Canale, all’anagrafe Alessandra Pimpinella, era stata costretta all’inattività lavorativa forzata, subendo un grave danno sia professionale che d’immagine. La sentenza riconosce finalmente il valore del suo lavoro e la sua professionalità, ingiustamente calpestati per troppi anni.
Lacrime e amarezza, ma è tornato il sereno
“Dopo 20 anni di sofferenza, lacrime ed amarezza finalmente ho ottenuto giustizia: ho vinto!”, ha scritto la Canale sui social, manifestando la sua gioia e sollievo per il traguardo raggiunto. Un messaggio che infonde speranza e dimostra che la tenacia e la perseveranza possono abbattere anche i muri più alti.
La battaglia potrebbe non essere finita
Nonostante la vittoria, Alessandra Canale non esclude che la sua lotta contro la Rai possa proseguire. “Ora attendo che mi venga riconosciuto un ruolo adeguato, come è giusto che sia”, ha affermato con determinazione. Un monito per l’azienda che, dopo la sconfitta in tribunale, è chiamata a fare i conti con le sue responsabilità e a valorizzare il talento di una professionista.
Chi erano le “signorine Buonasera”
“Le signorine buonasera” sono state le annunciatrici televisive che hanno accompagnato gli italiani dagli albori della televisione, nel 1954, fino al 2018. Erano figure iconiche, facilmente riconoscibili per la loro eleganza, la dizione impeccabile e il sorriso rassicurante. Con il loro caratteristico saluto “Signore e signori, buonasera”, introducevano i programmi serali della Rai, diventando un elemento familiare e rassicurante nelle case italiane. Ancora oggi, le signorine buonasera sono ricordate con affetto e nostalgia da generazioni di italiani, simbolo di un’epoca in cui la televisione era un mezzo di informazione e intrattenimento più lento e curato.
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