In un mondo sempre più attento all’ambiente e alla qualità della vita, FederlegnoArredo ha scelto di porre in primo piano il benessere abitativo, mettendo a sistema i punti di forza del settore ed evidenziando come il legno e i prodotti di alta qualità possano migliorare le nostre abitazioni, rendendole più sostenibili e confortevoli. Questo il tema centrale del convegno ‘Sostenibilità; comfort e benessere abitativo’, organizzato venerdì 5 luglio all’NH Venezia Laguna Palace di Mestre dalle associazioni che all’interno della Federazione rappresentano i settori del legno, dei pannelli, degli imballaggi e delle finiture per interni come porte, finestre e pavimenti di legno. Il legno rappresenta infatti non solo una scelta ecologica a basso impatto ambientale, ma un passo importante verso il miglioramento del benessere e della qualità della vita nelle nostre case e comunità.
Materiali sostenibili e naturali portano benessere a lungo termine, inteso nella sua accezione più ampia: energetico, acustico, termico e ambientale. Per esempio, l’uso di materiali a basse emissioni è fondamentale per la qualità dell’aria che respiriamo, riducendo l’affaticamento e i problemi respiratori come allergie e asma.
L’illuminazione naturale, garantita da finestre ben progettate, è essenziale per la regolazione del ritmo circadiano, contribuendo a migliorare l’umore e la qualità del sonno. Anche un adeguato comfort termico e acustico contribuisce a ridurre lo stress e l’insorgere di malattie autoimmuni, promuovendo un ambiente domestico tranquillo e confortevole.
Il convegno si è tenuto nell’ambito delle assemblee annuali delle associazioni del legno, in cui si è discusso diffusamente del regolamento Eudr (European deforestation-free products regulation). Questo regolamento desta preoccupazione per le imprese di tutta la filiera a causa degli oneri gravosi che ricadono sulle imprese, con il rischio di penalizzare l’intero sistema produttivo. Gli sforzi di FederlegnoArredo sono concentrati nel garantire che tutti gli strumenti necessari siano messi a disposizione degli operatori e dei commercianti, al fine di assicurare un’attuazione agevole dell’Eudr ed evitare distorsioni del mercato.
L’evento di Mestre ha offerto un’opportunità di confronto tra i vari attori del comparto ed è stata l’occasione per FederlegnoArredo di illustrare le proprie attività sui temi di interesse della filiera, dall’Ecodesign alla responsabilità estesa del produttore, dalla scarsità di materia prima legnosa, se non si incide in maniera veloce sulla gestione del patrimonio boschivo, alla valorizzazione dei prodotti made in Italy in ottica di filiera corta, ponendo l’attenzione alle certificazioni di settore, fondamentali per valutare l’impatto ambientale e garantire alti standard qualitativi.
Il tema è stato affrontato da Franco Bulian, direttore del Catas, che ha spiegato come il Life cycle assessment (Lca: una metodologia per quantificare emissioni, risorse consumate e impatti dei prodotti sull’ambiente e la salute) per i prodotti del legno-arredo possa essere uno strumento per il miglioramento delle performance aziendali e per l’adeguamento alla normativa sull’Ecodesign (Espr) recentemente approvata. Mentre a Gunther Gantioler, direttore di TBZ, il compito di presentare il protocollo ‘Active house’ per valutare il comfort abitativo e alcune best practice per migliorare, anche a livello progettuale, la qualità degli edifici.
Il convegno ha visto anche la partecipazione dello Studio Lombardini22, che ha presentato il proprio approccio al benessere abitativo attraverso il caso studio di Nervesa 21 in cui, grazie anche all’utilizzo di strumenti innovativi basati sulle neuroscienze, ha focalizzato l’attenzione sugli aspetti sensoriali dell’interazione tra spazio fisico, emozioni e benessere umano.
Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, ha sottolineato come “il settore, che abbraccia tutto il ciclo produttivo, dalla materia prima al prodotto finito, si distingue per la valorizzazione di un materiale intrinsecamente sostenibile come il legno e per i grandi sforzi messi in campo dalle aziende per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità che non devono mai prescindere dalla sostenibilità economica e dal sostegno alle filiere produttive. Motivo per cui – sottolinea Feltrin – la Federazione è presente e vigile ai tavoli europei nell’interesse dei suoi associati”.
“Qualità dei manufatti, materiali sostenibili e certificati, modelli di business sempre più circolari – ha aggiunto Feltrin – sono i punti di forza di una filiera davvero corta e di un’industria che ha deciso di essere parte attiva e propositiva di un percorso che è anche culturale. Il confronto con i nostri imprenditori e con esperti sul tema del benessere abitativo va proprio in questa direzione: vogliamo e possiamo essere concretamente motore di un nuovo concetto dell’abitare, quale mezzo non solo per il raggiungimento di obiettivi quantitativi decisi dal legislatore, ma per obiettivi qualitativi che incidono sulla vita dei singoli e delle comunità”.
La tracciabilità di qualità e origine della materia prima è un aspetto cruciale, come sottolineato anche da Paolo Fantoni, presidente di Assopannelli: “Cresce la responsabilizzazione collettiva per un uso del legno più etico e rispettoso della crescente scarsità delle materie prime a livello mondiale. Ciò deve portarci ad abbracciare normative più stringenti sulla sostenibilità del legno utilizzato e sulla legalità della sua provenienza. Altresì, oltre alle necessità di sviluppare l’economia circolare della filiera, attraverso il rafforzamento della responsabilità estesa dei produttori, da estendersi a tutte le categorie di prodotti legnosi, è necessario rendere più condiviso e regolamentato il principio dell’uso a cascata del legno per valorizzarlo al massimo”.
E’ stato inoltre evidenziato come il legno, oltre a essere sostenibile, sia anche parte di un’economia circolare rispetto all’utilizzo e al rilascio di anidride carbonica. “Utilizzare legno proveniente da gestione forestale sostenibile, garantendo tracciabilità della catena di fornitura, non solo preserva le risorse naturali, ma promuove anche la salute degli ecosistemi forestali” ha spiegato Alessandro Calcaterra, delegato foreste/certificazioni forestali di FederlegnoArredo. “Come Federazione siamo da sempre impegnati nel valorizzare l’uso a cascata del legno, un materiale a bilancio neutro di CO₂, contribuendo a una filiera corta e auspicando una maggiore autosufficienza nazionale”.
In tema di comfort abitativo ed efficienza energetica, Andrea Bazzichetto, presidente di EdilegnoArredo, ha sottolineato l’importanza della produzione di finiture di alta qualità: “Investire nel benessere abitativo e in prodotti adatti alle proprie esigenze non è solo una scelta etica ed estetica, ma anche una decisione cruciale per la salute. Dal comfort termico alla luminosità, passando dalla sicurezza e dal tasso di umidità dell’aria, è evidente che optare per pavimenti, porte e serramenti di legno influenza in modo significativo la qualità della nostra vita, contribuendo a rendere più salubri e confortevoli gli ambienti in cui scegliamo di vivere”.
Grande attenzione anche al comparto del sughero, strategico per il suo impatto sulla bio-edilizia. “Si tratta di un materiale ecologico e rinnovabile, che nei progetti di costruzione e ristrutturazione migliora il benessere abitativo grazie alle sue eccellenti proprietà di isolamento termico e acustico” ha evidenziato Andrea Gava, presidente di Assoimballaggi. Inoltre, ogni tonnellata di sughero sequestra fino a 73 tonnellate di CO₂ aiutando a ridurre il riscaldamento globale. Siamo orgogliosi di rappresentare un settore che gioca un ruolo così importante nel promuovere abitazioni più sane e sostenibili.”
Sono quasi 30.200 le imprese italiane operanti nel macrosistema legno all’interno della filiera legno-arredo, che chiude il 2023 con un fatturato alla produzione di 21,6 miliardi di euro. La flessione è del -10,5% rispetto all’anno precedente, secondo i dati consuntivi del Centro Studi FederlegnoArredo, con variazioni differenti nei vari comparti: imballaggi, prime lavorazioni e pannelli mostrano un trend negativo più consistente.
A determinare il dato complessivo è l’andamento della produzione per il mercato nazionale, che pesa per il 76% del totale e segna un -11,5%. Per quanto riguarda il sentiment, la previsione indicata nel primo trimestre da un campione rappresentativo di imprese (Monitor Centro Studi FederlegnoArredo) resta di una modesta flessione per l’Italia (-1,9%), stabile l’export (+0,6%). Il Veneto, per la Filiera Legno-Arredo, si aggiudica la seconda posizione fra le regioni, sia in termini di fatturato pari a 8,2 miliardi di euro, di cui 6 per l’arredo e 2,2 per il legno, sia per numero di imprese (6.400) e di addetti (45.000). Il saldo commerciale è di 2,3 miliardi di euro. Per quanto riguarda l’export della Filiera L-A il Veneto è a quota 3,9 miliardi di euro (pari al 23% dell’export nazionale) di cui 3,5 miliardi per l’arredo e poco meno di 418 milioni di euro per il legno.
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