«Questo trentennale mi dà gioia e vorrei far sentire che la mia storia non è così discontinua come sembra, è un percorso di evoluzione, che porta altrove, senza rinnegare quel che ero. Come un albero che ha le sue radici, ma le cui fronde sono sempre nuove».
Ebbene sì, sono proprio trenta, tondi tondi, gli anni di carriera di Irene Grandi. Era infatti il 1994 quando debuttava a Sanremo nella categoria “Nuove proposte” con Fuori, scritto in collaborazione con l’autore e musicista Telonio; ed è così che, ora, regala ai suoi fan un nuovo singolo che anticipa un album e un tour autunnale. I festeggiamenti dell’artista fiorentina, classe 1969, sono dunque iniziati con il brano Fiera di me, accompagnato da un videoclip, l’omonimo disco in arrivo e la ripubblicazione, in collaborazione con Warner, di alcuni degli album in vinile più importanti della sua discografia, a partire da quello che la vide esordire nel 1994, “Irene Grandi” (bonus track “Un motivo maledetto” con Levante).
Un nuovo lavoro
Un nuovo lavoro, che esprime anche il suo consueto desiderio di sperimentare «Fiera di Me esce in un momento importante della mia vita, ed è un bellissimo modo per festeggiare il mio trentennale, che mi dà la possibilità di ritrovare la mia storia, parlando del passato e del presente, da un lato con il mio primo album di 30 anni fa, in vinile, e dall’altro con questa canzone, in cui sperimento un nuovo sound, frutto di un incontro con Stewart Copeland (ex batterista dei Police, ndr) che ha reso il brano molto mosso, grintoso. Significa provare a superarsi sempre e cercare di essere più contemporanei. Fiera di Me è solo il primo passo di un percorso che conduce a molte e belle novità che scopriremo insieme nei prossimi mesi».
A ciò contribuisce anche un testo ricco, corposo
«Sì, direi che è un po’ una riflessione sul percorso fatto in tutti questi anni, sia personale che artistico. Ho sempre concepito la vita come qualcosa da vivere intensamente, con la curiosità di sperimentare e il coraggio di sbagliare. Fiera di Me è una presa di coscienza, significa accettare le contraddizioni, armonizzare gli opposti: avere una personalità artistica che sfugge dagli schemi predefiniti è un segno di maturità che mi rende fiera della strada che ho scelto e di quella che ancora mi attende. Ed è pure l’idea di fare pace con se stessi, con la proprie fragilità, unita alla netta percezione di essere più consapevoli, in grado di accettare ombre e luci, e di trovare negli altri un modo per conoscersi, essere accettati, sostenuti, anche grazie alle amicizie femminili».
Un’idea di sorellanza e di stima di sé, dunque?
«Quando si intraprende un cammino di vita, non è detto che a tutti piaccia, ma è importante che ci si voglia bene e si facciano scelte di cuore, di autenticità, di amore verso se stessi. Io ho vissuto questa sorellanza, con donne che mi hanno sempre spinto a non omologarmi troppo, ma a cercare di perseguire questa unicità, per una soddisfazione personale».
E ulteriori gratificazioni sono attese con la tournée autunnale
«Per me è proprio un traguardo, perché da come sono partita – ragazza pop, ribelle, spensierata e rock come indole – arrivare nei teatri non è un passaggio così naturale. Vuol dire che questi anni di lavori sul live e su progetti paralleli hanno avuto un senso; ho cercato di dare la priorità, per i miei canoni, più alla qualità che alla quantità».
Cosa le dà nuovi stimoli, cosa la motiva?
«Spesso a darmi forza sono gli incontri, perché ogni volta vivo la musica come un percorso, un dialogo. Nascono nuove idee, nonché la voglia di conoscere meglio, attraverso le relazioni, anche te stesso. Penso sia anche un processo di maturazione, è qualcosa che mi viene naturale. E devo confessare che, a un certo punto, quando è tanto che non faccio nuove cose, sono io stessa a dirmi “dai, forza!”. Ed ecco che arriva lo slancio, arricchito anche dagli altri, dall’esterno».
C’è qualcosa in particolare che influisce sull’ispirazione?
«Senza dubbio i viaggi, le letture, lo yoga, la maggiore consapevolezza, la ricerca dell’equilibrio – cosa che da giovane non cercavo proprio, perché mi piaceva ribellarmi, primeggiare – ma che ora è diventata un tema importante, legata all’accettare il positivo e il negativo».
Ed ecco le tappe del tour in programma: il 3 novembre Catanzaro, Teatro Politeama, il 12 Bologna, Teatro Duse, il 18 Milano, Teatro Manzoni, il 24 Palermo, Teatro Golden, il 25 Catania, Teatro Metropolitan, il 30 Fermo, Teatro Dell’Aquila; il 7 dicembre Roma, Auditorium Parco della Musica, il 9 Firenze, Teatro Verdi, il 10 Genova, Teatro Politeama.
Link alle prevendite: http://linktr.ee/irenegranditour
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