Zibibbo, Maglioppo, Gaglioppo, Aglianico, Nerello, Nero di Troia. Greco di Bianco, Pecorello, Mantonico, Guarnaccia e Malvasia. La costa jonica e quella tirrenica: è un viaggio tra i grandi vitigni del Mediterraneo – compresi quelli di Macedonia, Albania e Serbia – la nuova edizione del Vinitaly and The City, che, per la prima volta, lascia Verona e approda in Calabria. Un tour nell’antica Enotria, alla scoperta di secolari terroir che sono espressione di vigne, territori, comunità operose e lunghe tradizioni, nella preziosa cornice del Parco archeologico di Sibari.
Dal 30 agosto, grazie all’intesa tra Regione Calabria e Veronafiere Spa, in collaborazione con l’Azienda regionale per lo sviluppo dell’agricoltura e i Parchi archeologici di Crotone e Sibari, le cantine della regione saranno protagoniste per tre giorni di una kermesse internazionale che, oltre alle degustazioni, prevede talk, masterclass e incontri culturali.
L’obiettivo è diffondere la conoscenza dei territori e la cultura enologica. Un patrimonio ricchissimo: la Calabria vanta 9 Dop e 10 Igp, una superficie totale di vigna di oltre 11.000 ettari, 12.000.000 di bottiglie e un volume d’affari che supera i 100 milioni di euro.
«Questa iniziativa è il frutto del rapporto di collaborazione che ci lega alla Regione Calabria e ai produttori vitivinicoli calabresi – dichiara il direttore generale di Veronafiere Adolfo Rebughini -. Vinitaly and the City Calabria rappresenta un segno della progettualità inclusiva che da sempre caratterizza l’operato della Fiera di Verona, ma anche della capacità dell’evento di rispondere alla crescente necessità di trovare strumenti validi per il marketing territoriale. Il vino, infatti, non è solo business: buona parte del suo valore e del suo potenziale narrativo è legata a terra, cultura e tradizioni, aggregazione e socialità, elementi che in Calabria trovano sintesi perfetta».
«L’evento testimonia la centralità che la nostra regione ha acquisito nel settore enologico, grazie all’eccellenza dei suoi vini e alla bravura dei produttori», sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo. E dimostra anche «il legame forte tra il vino, il territorio e la storia della Calabria», aggiunge il governatore Roberto Occhiuto.
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