Samuel L. Jackson è uno degli attori di Hollywood che possono maggiormente vantare di aver costruito una carriera ricca di personaggi entrati nell’immaginario popolare. Fra i più conosciuti spicca quello di Jules, il sicario di Pulp Fiction diretto da Quentin Tarantino, che prima uccidere le sue vittime recita un versetto biblico.
Ezechiele 25:17 è l’inizio delle parole che il personaggio di Jackson recita nel film; avete letto della reunion di Pulp Fiction di qualche mese fa per il trentesimo anniversario?
Ma si tratta di un vero versetto biblico?
Ecco le parole pronunciate da Jules:“Ezechiele 25:17. Il cammino dell’uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre: perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te”. Parole che probabilmente avete pronunciato ad alta voce e conoscete a memoria, proprio come accade ancora oggi a Samuel L. Jackson.
Tuttavia, non si tratta di un vero versetto della Bibbia: la maggior parte del monologo è stato creato pe il film Karate Kiba del 1976, con protagonista Sonny Chiba, l’attore che interpreta Hattori Hanno in Kill Bill. La citazione viene usata in una didascalia e in una voce fuori campo all’inizio del film, ma le parole sono più o meno le stesse. È universalmente nota la passione di Quentin Tarantino per il mondo delle arti marziali e per il cinema asiatico.
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