Sono un cosiddetto frequent flyer, ovvero una persona che per motivi diversi viaggia molto spesso in aereo. Questo perchè unisco viaggi di piacere a viaggi di lavoro a spostamenti obbligati vivendo parte dell'anno a Cagliari, in Sardegna, isola bellissima ma dalla quale, per cambiare regione, è necessario prendere un aero (o nave se vi volete male).
Per darvi un idea di cosa voglia dire per me "viaggatore frequente" – traduzione grossolana ma che rende meglio il concetto – vi basti pensare che prendo mediamente tra i 60 e i 70 voli all'anno di cui almeno 45 sono voli ITA che collegano Cagliari al resto d'Europa. Sono quindi una persona che sa esattamente come funzionano siti, check-in, controlli aeroportuali e ormai conosco quasi personalmente una buona parte del personale ITA italiano.
Questo per contestualizzare meglio questo particolare articolo che, dopo mesi di problematiche, ho deciso di pubblicare. Sebbene possa essere io il caso più sfortunato del mondo, quello che leggerete a seguire non è in realtà successo solo a me e anzi, la problematica di sicurezza più importante è in realtà presente all'interno del profilo di mia moglie (che con ITA viaggia molto ma molto poco).
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