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Gaming

Larian Studios è ancora molto critica con Ubisoft

today27 Ottobre 2024 4

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Nel mirino questa volta c’è lo scioglimento del team di The Lost Crown

Larian Studios e Ubisoft, storia di un amore mai sbocciato. La software house belga, che da più di un anno a questa parte gode di grandissima stima dopo aver ricevuto la consacrazione definitiva con Baldur’s Gate 3, già in passato ha mostrato una certa insofferenza nei confronti della compagnia francese, che viceversa sta trascorrendo un periodo molto difficile, segnato da diversi insuccessi.

Le parole di Michael Douse 

Di recente abbiamo conosciuto Michael Douse, produttore di Larian, constatando che sia un personaggio senza peli sulla lingua. Douse ha affidato a Twitter/X la sua opinione su quanto successo recentemente in casa Ubisoft e come potete immaginare, ci è andato giù piuttosto pesante. Viene criticata in particolare la scelta di non pubblicare i giochi al day one su Steam: a detta sua, nessuno ormai si serve dello store PC di Ubisoft, perché da almeno tre anni tutti i titoli lì pubblicati vanno male. Da questa scelta è dipeso il triste fato di Price of Persia: The Lost Crown.

Secondo Douse, se PoP: The Lost Crown fosse uscito subito su Steam, allora non solo si sarebbe rivelato un successo, ma si sarebbe assicurato anche un sequel. Ma la critica di Douse non si limita a queste osservazioni: il produttore riprende la famigerata frase di Philippe Tremblay, secondo cui “bisogna abituarsi a non possedere giochi”, che già era stata contestata dal boss di Larian, Swen Vincke.

Douse provoca Ubisoft facendo un parallelismo: se l’affermazione secondo cui “bisogna abituarsi a non possedere i giochi” è vera, allora anche l’affermazione secondo cui “gli sviluppatori che realizzano un gioco acclamato dalla critica devono abituarsi a restare senza lavoro” è altrettanto vera. Gli sviluppatori in questione sarebbero quelli di The Lost Crown, che fortunatamente non sono stati licenziati, ma l’idea di fondo ci sembra piuttosto chiara: quel che sta accadendo in casa Ubisoft è tutta colpa di Ubisoft stessa e delle sue logiche.





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Scritto da: redazione

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